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Scuola & formazione
21 Agosto 2025 - 10:00
Immagine di repertorio
Il nuovo anno scolastico 2025/26 inizierà in Piemonte il 10 settembre, data condivisa anche da Trentino, Veneto e Valle d’Aosta. La prima campanella in assoluto suonerà a Bolzano l’8 settembre, mentre in Friuli Venezia Giulia le lezioni riprenderanno l’11 e in Lombardia il 12. La maggioranza delle regioni, tra cui Emilia Romagna, Lazio, Campania e Toscana, ha fissato il rientro per il 15 settembre, mentre Calabria e Puglia chiuderanno il calendario con la riapertura fissata al 16 settembre. L’ultimo giorno di scuola varierà tra il 6 e il 10 giugno 2026, a seconda delle delibere regionali.
Il calendario comprende le festività nazionali riconosciute per tutte le scuole: 1 novembre (Ognissanti), 8 dicembre (Immacolata Concezione), 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano), 1 e 6 gennaio (Capodanno ed Epifania), 25 aprile (Liberazione), 1 maggio (Festa del Lavoro) e 2 giugno (Festa della Repubblica). Non tutte queste ricorrenze daranno luogo a ponti: ad esempio, il 1 novembre 2025 e il 25 aprile 2026 cadranno di sabato. Al contrario, sono previsti weekend prolungati per l’8 dicembre (lunedì), il 1 maggio 2026 (venerdì) e il 2 giugno (martedì).
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha introdotto alcune novità. La più immediata riguarda l’uso degli smartphone, ora vietato anche nelle scuole superiori. La misura, già in vigore negli istituti di primo ciclo, mira a ridurre le distrazioni e garantire maggiore concentrazione. Sono previste eccezioni solo per attività didattiche specifiche.
Sul fronte dell’esame di Maturità, è prevista una riforma che punta a rafforzare competenze trasversali e capacità di problem solving. Le prove scritte di italiano e matematica assumeranno carattere nazionale, con quesiti di logica e comprensione del testo per i licei scientifici. L’alternanza scuola-lavoro (PCTO) avrà un peso maggiore nella valutazione complessiva, così come il percorso di studi degli ultimi tre anni.
Un’altra novità riguarda la condotta: un voto insufficiente potrà precludere l’ammissione all’esame, a prescindere dai risultati nelle singole discipline. In caso di sufficienza minima, sarà richiesto un elaborato su temi di cittadinanza attiva, da discutere durante l’orale.
Secondo i dati Miur, nell’anno scolastico 2024/25 gli studenti iscritti in Italia erano circa 7,2 milioni, di cui oltre 500 mila in Piemonte. L’introduzione delle nuove regole coinvolgerà dunque un numero consistente di studenti, docenti e famiglie. Le misure, come il divieto di smartphone, seguono indicazioni già adottate in Paesi europei quali Francia e Paesi Bassi, dove analoghi provvedimenti sono stati applicati negli ultimi anni.
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