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Lo storico drink rinasce: il Principe Alberto riporta in vita l’antico distillato di Monaco

Rum caraibico, Vermouth piemontese e Marsala siciliano: il “liquido del porto” torna a raccontare la storia del Principato

Lo storico drink rinasce: il Principe Alberto riporta in vita l’antico distillato di Monaco

Quando si pensa a Monaco, vengono in mente yacht, lusso e grattacieli. Ma prima di tutto questo il Principato era un porto mediterraneo, crocevia di traffici, merci e culture. A ricordarlo oggi è la rinascita della Mesccia, un distillato nato nel XVII secolo e rimasto per lungo tempo solo nei documenti e nella memoria locale.

La bevanda, composta da rum caraibico, Vermouth piemontese e Marsala siciliano, non era solo un prodotto di gusto: rappresentava l’identità mercantile del piccolo Stato, punto di incontro tra le rotte atlantiche e quelle mediterranee.

La storia della Mesccia affonda le radici nella Triangolazione Atlantica, che vedeva navi europee partire con manufatti e tornare con zucchero, melassa e rum. Proprio il rum, simbolo di quel commercio, incontrava nei magazzini del porto di Monaco i vini aromatizzati e fortificati provenienti da Piemonte e Sicilia, dando vita a una miscela che condensava il viaggio di mezzo mondo.

Oggi, la rinascita voluta dal Principe Alberto parte da Haiti, dove viene coltivata la rara canna da zucchero Crystalline, distillata in piccoli alambicchi secondo tradizione. Da lì la materia prima viaggia verso il Mediterraneo e arriva alla Distillerie de Monaco, laboratorio che già produce gin e liquori locali, e che ora ha assunto il ruolo di custode di questa memoria.

Qui, il rum haitiano viene distillato una seconda volta e avviato a un affinamento in botti ex-Vermouth ed ex-Marsala, per riprodurre fedelmente la formula originale. Non solo un recupero enologico, ma un’operazione di archeologia liquida, come l’ha definita il Principe: un gesto identitario che restituisce centralità al passato portuale di Monaco.

La Mesccia diventa così un simbolo: racconta il Principato non come esclusiva capitale del lusso, ma come crocevia di mondi e di scambi. Un piccolo Stato che oggi si riscopre attraverso un bicchiere, dove il Mediterraneo e l’Atlantico tornano a specchiarsi.

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