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Scuola
29 Agosto 2025 - 23:30
Per i maturandi del 2026 si preannuncia un esame di Stato diverso dal passato, con regole più rigide e novità che puntano a valorizzare l’intero percorso scolastico. La riforma annunciata dal Ministero dell’Istruzione introduce infatti cambiamenti che toccheranno soprattutto la prova orale e la valutazione della condotta.
La modifica più significativa riguarda il colloquio finale, che diventa a tutti gli effetti obbligatorio. Non sarà più possibile superare l’esame solo con il punteggio ottenuto agli scritti e con i crediti, come accaduto nel 2025, quando diversi studenti scelsero di non presentarsi all’orale in segno di protesta. Con le nuove regole, chi non si presenterà al colloquio verrà automaticamente bocciato, anche se già in possesso della sufficienza.
Il nuovo esame orale sarà pensato per dare maggiore spazio alla riflessione critica e all’esperienza di scuola-lavoro (Pcto), con un approccio multidisciplinare che coprirà l’intero percorso di studi. L’obiettivo dichiarato è passare da un esame percepito come mero atto burocratico a una vera e propria prova di maturità personale e formativa, in cui lo studente possa dimostrare conoscenze, competenze e capacità di elaborazione.
Un altro punto cardine della riforma riguarda la condotta, che diventa decisiva:
con 5 in condotta non si è ammessi all’esame;
con 6 in condotta si dovrà integrare il colloquio con una parte dedicata all’educazione civica;
i crediti massimi saranno concessi solo agli studenti con condotta pari o superiore a 9 negli ultimi tre anni.
Cambia infine anche la data d’inizio: le prove scritte partiranno giovedì 18 giugno 2026, non più di mercoledì come da tradizione.
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