Cerca

moda e sport

La moda sportiva: i grandi tornei di tennis come passerella

Dallo stile iconico di Maria Sharapova al debutto fashion di Taylor Townsend: come l’estetica tennistica detta le nuove regole del lusso contemporaneo

La moda sportiva: i grandi tornei di tennis come passerella

Naomi Osaka

Gli US Open si sono conclusi lo scorso 7 settembre, chiudendo la stagione dei tornei del Grande Slam, insieme a Wimbledon (Londra), Roland Garros (Parigi) e agli Australian Open (Melbourne). Un circuito che rappresenta il vertice del tennis mondiale e che, anno dopo anno, si intreccia sempre più con il mondo della moda, diventando specchio di una trasformazione culturale profonda. La crescente popolarità del tennis non è solo un fenomeno nazionale. Il suo appeal estetico oggi si fonde con una nuova percezione della forma fisica come segno di distinzione, attirando l’attenzione dei brand moda più influenti.

Se oggi è impossibile non notare le sacche Gucci di Sinner, l’inizio di questa commistione tra tennis e moda si deve a Maria Sharapova. Figura mai completamente amata, la russa è riuscita a capitalizzare il suo talento sportivo con una visione imprenditoriale pionieristica: è stata l’atleta donna più pagata di ogni sport per 11 anni consecutivi, dal 2005 al 2015, pur avendo detenuto il numero uno del mondo per sole 21 settimane non consecutive.
Alla partenza degli US Open 2025, cinque anni dopo il suo ritiro, Sharapova è tornata sul campo centrale di Flushing Meadow per ricevere un omaggio dalla Hall of Fame. Lo ha fatto indossando una nuova versione dell’abito ispirato alla "petite robe noire" disegnata da Hubert de Givenchy per Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Quello storico look, indossato nella vittoria del 2006, fu il primo "abito da sera" mai visto su un campo da tennis. Oggi, la nuova versione – con sottogonna plissettata e lunghezza a metà polpaccio – conferma l’identità di Sharapova come figura-ponte tra tennis e haute couture.
Da sempre ospite fissa ai Met Gala, Sharapova è stata anche tra le prime atlete a ricevere da Nike la possibilità di indossare look personalizzati.

A differenza degli sport di squadra, dove le uniformi sono standardizzate, nel tennis oggi la mise da gara è una scelta strategica individuale. Emblematica è la recente apparizione di Naomi Osaka che ha indossato agli US Open un completo mandarino scintillante, con accessori ricoperti di Swarovski. Al suo borsone pendeva un Labubu rosso fuoco, mascotte armata di una racchetta blu, replica di quella usata dalla giocatrice sul campo. Il look, completato da visiera, polsini e calzini neri Nike, è stato suggellato da grandi orecchini di diamanti.

Anche Taylor Townsend ha portato sul campo una dichiarazione stilistica e personale: un marchio con logo TT (le sue iniziali), lanciato agli Open di Francia e a Wimbledon. La sua storia parte dai campi pubblici del South Side di Chicago. A 16 anni, nonostante fosse la miglior giocatrice juniores del mondo, la United States Tennis Association le negò il finanziamento per gli US Open se non avesse perso peso. Townsend partecipò comunque e vinse il doppio juniores. Townsend prosegue un percorso già tracciato da Venus Williams, che nel 2007 ha fondato il marchio EleVen, poi collaborando con K-Swiss e Lacoste.
Venus, 45 anni, è scesa in campo agli US Open 2025 contro Karolína Muchová, perdendo al primo turno ma distinguendosi per lo stile: polo bianca, gonna a pieghe e borsa per racchette in shearling giallo, firmata ERL. Completavano il look pezzi di designer americani come Phillip Lim, poco legati al mondo del tennis ma centrali nella nuova estetica sport-luxury.

Nel tennis maschile, l’iconico swoosh di Nike domina: da Sinner a Carlos Alcaraz, i campioni indossano capi firmati da contratti decennali. Tuttavia, la concorrenza cresce. Hugo Boss ha stretto accordi prima con Matteo Berrettini e poi con Taylor Fritz, oggi n.12 del ranking ATP.
EA7, linea sportiva di Emporio Armani, ha costruito un team tutto italiano: Lucia Bronzetti, Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Andrea Vavassori, Luciano Darderi, Hamad Medjedovic e Carla Giambelli. Agli US Open, anche il marchio californiano Vuori ha fatto il suo ingresso, nominando il britannico Jack Draper come brand ambassador. Draper, 23 anni, già protagonista per Burberry e vicino ad Anna Wintour, è oggi un volto fashion tra i più seguiti.

Nel 2025 il tennis non è solo sport, ma anche una vetrina per il lusso e la moda. E i grandi tornei diventano sempre più uno spazio in cui raccontare l’identità e le aspirazioni di una nuova generazione.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.