l'editoriale
Cerca
TECNOOGIA & LAVORO
10 Settembre 2025 - 22:05
L’intelligenza artificiale non è più una promessa: è già una forza che sta trasformando in profondità il mercato del lavoro. Lo dimostrano i dati: Microsoft ha dichiarato che il 30% del codice prodotto in azienda è generato dall’AI, mentre nello stesso anno ha ridotto di 9.000 unità la propria forza lavoro. Anche Shopify ha annunciato che non assumerà più per ruoli sostituibili da algoritmi. Secondo Fortune, solo negli Stati Uniti l’automazione guidata dall’intelligenza artificiale ha già causato la perdita di diecimila posti.
In questo scenario, OpenAI – la compagnia fondata da Sam Altman e leader nello sviluppo di modelli che hanno accelerato questa transizione – prova a cambiare prospettiva. Non più soltanto motore di sostituzione, ma anche strumento per creare nuove opportunità.
Con un annuncio ufficiale, OpenAI ha presentato due progetti destinati a segnare una svolta: Jobs Platform e Certifications. La prima è pensata come un sistema di job matching, capace di favorire l’incontro tra chi cerca lavoro e le aziende che necessitano di nuove competenze. La seconda si propone di validare i percorsi di formazione offerti dall’OpenAI Academy, con corsi e certificazioni a più livelli.
«Non possiamo eliminare il potenziale distruttivo della tecnologia. Ma possiamo aiutare più persone a diventare esperte di AI e metterle in contatto con le aziende che hanno bisogno delle loro skills», ha spiegato Fidji Simo, Ceo of Applications di OpenAI.
Tra i partner già coinvolti ci sono colossi come Walmart, John Deere e Accenture, oltre a istituzioni pubbliche come l’ufficio del governatore del Delaware.
Competenze fino a pochi anni fa inesistenti, come il prompt engineering, si preparano a diventare requisito comune, proprio come lo è stato Microsoft Office negli anni Novanta. Ma la trasformazione non riguarda solo i lavoratori: anche le imprese faticano a identificare i profili adatti in un mercato sempre più competitivo. Per OpenAI, questa difficoltà si traduce in opportunità: creare un ecosistema in cui formazione e occupazione trovino un nuovo equilibrio, sfruttando al massimo le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Difficile immaginare che i grandi attori del settore restino a guardare. A partire da LinkedIn, piattaforma di riferimento per il networking professionale, che già integra funzionalità di intelligenza artificiale. Il confronto si preannuncia interessante, anche perché la società fondata da Reid Hoffman – tra i primi investitori di OpenAI – appartiene oggi a Microsoft, il principale finanziatore della stessa OpenAI.
Una dinamica che apre inevitabilmente interrogativi sugli equilibri futuri: da un lato il social dei professionisti per eccellenza, dall’altro la nuova scommessa di Altman, nata proprio dentro l’ecosistema Microsoft.
Non è un caso che l’annuncio sia arrivato in concomitanza con un incontro alla Casa Bianca, dove il presidente Trump ha convocato i vertici delle big tech, da Bill Gates a Tim Cook fino allo stesso Altman. Nel comunicato di OpenAI compare infatti un riferimento diretto agli sforzi dell’amministrazione americana per promuovere l’uso dell’AI, un richiamo che conferma la sintonia tra le priorità politiche di Washington e le strategie del settore tecnologico. Altman non ha nascosto la sua valutazione: Trump è, a suo dire, un presidente «pro business» e «pro innovazione».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..