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Milano Fashion Week al via nel segno di Giorgio Armani: attese 171 sfilate tra debutti e ritorni

Grande attesa ma sul settore pesa il calo del fatturato e l’incognita dei dazi americani

Milano Fashion Week al via nel segno di Giorgio Armani: attese 171 sfilate tra debutti e ritorni

La conferenza stampa di presentazione della Milano Fashion Week, in programma dal 23 al 29 settembre, si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Giorgio Armani, scomparso la scorsa settimana. A rendergli omaggio sono stati Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice, e Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e alla Moda del Comune di Milano. Nei prossimi giorni saranno annunciate iniziative dedicate allo stilista piacentino. Intanto il Gruppo Armani ha confermato le sfilate dei marchi Emporio Armani e Giorgio Armani, oltre all’apertura della mostra alla Pinacoteca di Brera il 24 settembre.

L’edizione 2025 della settimana della moda prevede 171 appuntamenti: 54 sfilate fisiche, quattro digitali, 78 presentazioni, sette presentazioni su appuntamento e 30 eventi collaterali. Tra i debutti più attesi, Louis Trotter per Bottega Veneta, Simone Bellotti per Jil Sander e la prima collezione di Demna per Gucci, svelata in un evento privato il 23 settembre. Dario Vitale presenterà la collezione di Versace, mentre nel calendario femminile compaiono per la prima volta Dhruv Kapoor e Pierre-Louis Mascia.

Nuovi ingressi anche per Knwls e Sa Su Phi, mentre tornano in passerella Boss, Calcaterra, Phan Dang Hoang, Stella Jean e The Attico. Nel calendario digitale esordiranno invece Mein.Corp, Nadya Dyzak e Zeham. La campagna di comunicazione ufficiale è stata firmata dal fotografo Mattia Parodi.

Durante l’incontro con la stampa sono stati diffusi anche i dati economici del comparto. Nel primo semestre 2025 il fatturato dell’industria italiana della moda è calato del 4,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. A soffrire sono stati sia i settori core (-4,5%: tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature) sia quelli collegati (-3,5%: gioielleria, occhialeria, beauty), frenati dall’“effetto annuncio” dei dazi americani.

Sul fronte dei prezzi industriali si registra una stabilizzazione nei comparti core, mentre prosegue la crescita della cosmesi (+3,2%) e della gioielleria (+9,1%). Le vendite al dettaglio restano in rosso: -0,6% per l’abbigliamento e -1,7% per le calzature. Le esportazioni, scese del 5,5%, hanno penalizzato soprattutto i settori collegati (-7,9%).

Il saldo commerciale rimane positivo (12 miliardi di euro), ma in calo di 3,1 miliardi rispetto al 2024. Le previsioni per l’intero 2025 indicano un calo del fatturato attorno al -3,6%, con la possibilità di una flessione oltre il -4% nello scenario peggiore o di un contenimento al -3% in caso di ripresa della domanda cinese e di politiche monetarie favorevoli.

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