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27 Settembre 2025 - 18:20
Amazon ha accettato di versare 2,5 miliardi di dollari per chiudere una causa della Federal Trade Commission (FTC) negli Stati Uniti. L’accusa riguardava pratiche ingannevoli che avrebbero spinto milioni di utenti a sottoscrivere Prime senza piena consapevolezza. Secondo l’agenzia, l’ecommerce ha fatto uso di dark pattern, cioè strategie di design manipolative o ingannevoli, per guidare l’iscrizione.
In particolare, Amazon avrebbe ottenuto i dati di pagamento prima di informare chiaramente gli utenti su tutte le condizioni dell’abbonamento, violando il Restore Online Shoppers’ Confidence Act del 2010, legge pensata per proteggere gli acquirenti online.
Il pagamento di 2,5 miliardi sarà suddiviso in 1 miliardo alla FTC e 1,5 miliardi destinati ai consumatori iscritti involontariamente a Prime tra il 23 giugno 2019 e il 23 giugno 2025. Gli utenti statunitensi eleggibili potranno ricevere fino a 51 dollari ciascuno.
Andrew Ferguson, presidente della FTC, ha definito l’accordo “una vittoria storica per milioni di americani stanchi di abbonamenti ingannevoli”, mentre Amazon ha precisato che non si tratta di un’ammissione di colpa.
Le interfacce fuorvianti non sono un’esclusiva di Amazon: molti siti rendono difficile rifiutare cookie o dati, mentre altri mostrano informazioni non sempre veritiere sugli stock limitati. Anche Google è stata accusata di strategie simili. L’accordo da 2,5 miliardi rappresenta uno dei tentativi più rilevanti di rimborsare i consumatori vittime di pratiche manipolative.
Amazon avrà 30 giorni per versare 1,5 miliardi in un fondo riservato ai consumatori. Altri due pagamenti, ciascuno da 500 milioni, saranno destinati alla FTC: uno entro 14 giorni, l’altro entro 18 mesi.
Gli utenti che hanno tentato invano di cancellare l’abbonamento, o che si sono iscritti tramite interfacce ingannevoli, potranno richiedere fino a 51 dollari di rimborso. Inoltre, Amazon dovrà indicare chiaramente quando un abbonamento è attivato, usare diciture esplicite per il rinnovo automatico e non applicare più la negative option feature, che iscrive automaticamente l’utente salvo esplicita rinuncia.
La denuncia della FTC del giugno 2023 mostra come, per anni, il processo di cancellazione fosse intenzionalmente complesso. Email interne del 2020 e presentazioni aziendali evidenziano la consapevolezza di Amazon sulla frustrazione dei clienti e sull’uso di meccanismi che aumentavano le iscrizioni, a discapito della trasparenza.
Messaggi di clienti esasperati riportavano chiaramente il loro malcontento per iscrizioni automatiche e procedure ingannevoli. La documentazione interna conferma che queste pratiche hanno aumentato il carico sul servizio clienti e minato la fiducia dei consumatori.
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