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Tilly Norwood, l’attrice che non esiste ma conquista Hollywood

Creata con l’intelligenza artificiale, Tilly è la prima star digitale di Xicoia: social, provini virtuali e polemiche infiammano il dibattito

Tilly Norwood, l’attrice che non esiste ma conquista Hollywood

Hollywood si trova di fronte a una novità sorprendente: Tilly Norwood, una giovane attrice che, in realtà, non esiste. Creata interamente tramite intelligenza artificiale, Tilly è stata presentata al pubblico lo scorso weekend allo Zurich Summit dello Zurich Film Festival da Eline Van der Velden, attrice e produttrice, come riportato da Variety.

Tilly è la prima creazione di Xicoia, uno studio di talenti IA derivato dallo studio di produzione di Van der Velden, Particle6. Il progetto rientra nella tendenza dei cosiddetti “talent virtuali”: personaggi digitali concepiti per apparire come veri artisti, con biografia, voce e immagini completamente controllate dai creatori.

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Van der Velden ha espresso chiaramente le ambizioni per la sua creatura digitale: “Vogliamo che Tilly sia la prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman”. Ha aggiunto: “Le persone si stanno rendendo conto che la loro creatività non deve essere limitata da un budget, ed è per questo che l’IA può essere davvero positiva. Si tratta solo di cambiare il punto di vista. Il pubblico? A loro interessa la storia, non se la star è viva. L’era degli attori sintetici non sta arrivando, è già qui”.

Tilly Norwood sta già costruendo un seguito sui social con sketch comici, provini virtuali e inserti in film esistenti. Ma le reazioni non sono tutte positive: nella giornata di ieri, via social, è piovuta una valanga di critiche, sia da parte del pubblico, sia da alcune star di Hollywood. Melissa Barrera ha commentato seccamente: “Che schifo”, mentre Lukas Gage ha ironizzato: “Norwood è un incubo con cui lavorare!!! Incapace, sempre in ritardo!”.

Di fronte alla polemica, Van der Velden ha chiarito via Instagram: *“Tilly non è un sostituto di un essere umano, ma un’opera creativa, un’opera d’arte. Come molte forme d’arte prima di lei, suscita dibattito, e questo di per sé dimostra il potere della creatività. Vedo l’IA non come un sostituto delle persone, ma come un nuovo strumento, come l’animazione, i burattini o la CGI che hanno aperto nuove possibilità senza togliere nulla alla recitazione dal vivo”.

Per ora, Tilly rappresenta più un esperimento creativo che un’alternativa concreta agli attori umani, ma il dibattito su quanto il pubblico e l’industria siano pronti ad accettare star nate dall’algoritmo è appena iniziato.

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