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L’alpinista valdostano Hervé Barmasse sfida il gelo del Nepal: notte a -25° sul Numbur Peak

A 6900 metri, senza tenda né sacco a pelo, resiste a vento e gelo per completare la prima salita assoluta della parete sud della montagna

L’alpinista valdostano Hervé Barmasse sfida il gelo del Nepal: notte a -25° sul Numbur Peak

Un’impresa tutta italiana tra i ghiacci dell’Himalaya. L’alpinista valdostano Hervé Barmasse, insieme al tedesco Felix Berg e al polacco Adam Bielecki, ha completato la prima salita assoluta della parete sud del Numbur Peak, una vetta di 6958 metri situata nella valle di Rolwaling, in Nepal.

La cordata ha scelto di salire in stile alpino, senza campi fissi né corde fisse, aprendo una nuova via che è stata chiamata “Nepali Ice SPA”. Il percorso, caratterizzato da tratti di ghiaccio verticale e misto, presentava difficoltà tecniche valutate in ED-, VI, WI5 e M4.

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Una notte a 6900 metri nel gelo himalayano

Durante l’ascesa, i tre alpinisti sono stati costretti a trascorrere una notte a quasi 7000 metri di quota, senza tenda né sacchi a pelo, con temperature di –25 gradi e raffiche di vento fino a 60 chilometri orari.
Secondo quanto raccontato da Barmasse, in quelle ore l’obiettivo non era più la vetta, ma semplicemente resistere al freddo e rimanere in vita.

Una scalata tra difficoltà e imprevisti

La salita è iniziata lungo una linea già tentata da un gruppo catalano nel 2016. Dopo poche ore, però, le scariche di ghiaccio e rocce hanno costretto la cordata a deviare su un tracciato più diretto e pericoloso.
Durante uno di questi passaggi, una pietra ha colpito la spalla di Barmasse, che ha comunque deciso di proseguire, ritenendo più rischioso tornare indietro.

Nelle fasi finali, la neve inconsistente ha reso ogni metro più lento e incerto. A circa 6900 metri, con la luce che stava calando, i tre hanno deciso di fermarsi per la notte. Si sono riparati sotto una cornice di neve, coprendosi con un telo d’emergenza.

Barmasse ha poi raccontato che inizialmente avevano cercato di mantenere il morale alto, ma con l’abbassarsi della temperatura l’unico pensiero era quello di sopravvivere fino all’alba.

La vetta e il ritorno

Al mattino successivo, nonostante la fatica e il freddo, la squadra ha deciso di continuare. Con prudenza, hanno raggiunto la cima del Numbur Peak completando così la prima salita in stile alpino della parete sud.

L’alpinista valdostano ha spiegato che l’esperienza è stata più simile a un “test di resistenza umana” che a una semplice scalata, e che in situazioni del genere la sopravvivenza diventa più importante della vetta stessa.

Un nome legato all’alpinismo italiano

Con questa impresa, Barmasse conferma la tradizione dell’alpinismo italiano sulle grandi montagne del mondo. Figlio di una storica famiglia di guide alpine del Cervino, ha già alle spalle ascensioni di rilievo in Himalaya, Patagonia e Pakistan, oltre a numerose prime salite sul Cervino, la sua montagna di casa.

Oltre all’attività in parete, si dedica alla divulgazione della cultura della montagna, con libri, documentari e collaborazioni televisive.

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