Cerca

La dichiarazione

Diego Dalla Palma, l’addio annunciato: “Ho programmato la mia morte, sarà una liberazione”

Il profeta del make-up italiano racconta con lucidità e serenità la sua decisione di porre fine alla propria vita: “È tutto organizzato. Non ho paura, sarà un momento di pace.”

Diego Dalla Palma, l’addio annunciato: “Ho programmato la mia morte, sarà una liberazione”

A 74 anni, Diego Dalla Palma, icona della bellezza e profeta del make-up italiano, parla della propria vita e della propria fine con lucidità sorprendente. Nel nuovo libro Alfabeto emotivo (Baldini+Castoldi), l’artista confessa: “Sono appunti di chi si accinge a lasciare la vita. Ho programmato la mia morte. È tutto organizzato, con un avvocato e un notaio.”

Parole che suonano definitive: “Non posso più travestire la verità. Non voglio affrontare il numero 80. Ho conosciuto malinconia e dolore, mai la tristezza. Oggi sono leggero, quasi felice. Beato. E senza paura. Ho deciso”.

Dalla Palma racconta senza filtri la fatica di un corpo che cambia: “Alzarmi al cinema o a teatro è diventata una piccola umiliazione. Devo cambiare le mutande due volte al giorno. La mente non è più quella di prima. È vita questa?”

Il suo progetto è già delineato: “Mi aiuterà un medico. Mi ha preparato un composto. Sarò da solo, in un luogo del cuore, all’estero. Tutto è deciso: prima vivrò un momento meraviglioso, mangerò bene, berrò un buon vino. Poi me ne andrò gioiosamente. È velocissimo: due, tre minuti”.

Alla parola “tremendo”, risponde sereno: “È una liberazione.”

Rievoca anche un ricordo d’infanzia, dopo una meningite: “Uscito dal coma, cercavo figure di luce che mi portavano in volo. Penso che si ripeterà. Prima non disegnavo; dopo, ho scoperto l’arte. Come posso non credere che ci sia una forma di energia?”

Ha perdonato tutti, dice, anche gli amori passati: “Non voglio avvisare nessuno. Non ho più fratelli né figli. Una figlia mi manca: la stima per la donna è incomparabile.”

Nel libro, Dalla Palma affronta anche il tema del sesso: “L’ho fatto ovunque, ma dopo ogni incontro sentivo il bisogno di guardare le stelle. La mia sessualità è sempre stata accompagnata da spiritualità.”

Racconta anche gli anni dell’Aids, vissuti tra paura e consapevolezza: “Forse cercavo il rischio, forse mi attraeva. Ma anche il sesso mi ha portato vicino alla morte.”

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.