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Curiosità & Tendenze
09 Novembre 2025 - 12:55
Tra gli angoli meno conosciuti del Piemonte si nasconde un luogo che sembra quasi sospeso nel tempo, avvolto da un’aura di mistero e fascino antico. Un piccolo borgo, quasi dimenticato, con pochi abitanti che mantengono vive tradizioni e storie che sembrano uscite da un romanzo gotico. Qui, case di pietra e viuzze strette conducono a racconti di enigmi secolari e leggende locali che catturano l’immaginazione di chi si avventura a scoprirlo.
Non è solo la sua bellezza paesaggistica a rendere unica questa località: è la sua storia fuori dal comune, fatta di personaggi eccentrici, esperimenti artistici e un’atmosfera che sfida il passare del tempo. Simbolo di un Piemonte nascosto, è un invito a chi ama esplorare angoli poco battuti, dove ogni angolo sembra custodire un segreto.

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Parliamo di Rosazza, un borgo della provincia di Biella, noto per la sua architettura particolare e per il poliedrico ingegno del suo fondatore, Riccardo Gualino, uomo d’affari e mecenate illuminato, che trasformò questo piccolo luogo in un unicum dedicato all’arte, alla cultura e alla spiritualità. La sua piccola comunità, un tempo più numerosa, oggi conta meno di cento anime (93 in tutto), ma riesce ancora a mantenere intatto il fascino misterioso che lo avvolge da più di un secolo.
Il vero protagonista del borgo è il Santuario di Rosazza, un complesso architettonico unico in Italia, concepito da Riccardo Gualino agli inizi del Novecento come luogo di meditazione, arte e spiritualità. Il santuario, ricco di simbolismi massonici e citazioni esoteriche, è un labirinto di stanze, giardini e portali che sorprende con la sua originalità e bellezza.
Passeggiando nelle vie del borgo, si possono ammirare anche le case in pietra tipiche della zona, molte delle quali conservano dettagli architettonici particolari e affreschi che raccontano storie locali ormai quasi dimenticate.

Riccardo Gualino, uomo d’affari e mecenate, acquistò il borgo negli anni Venti e lo trasformò in un’opera d’arte totale: qui niente è lasciato al caso, ogni angolo ha un significato, spesso legato alla simbologia esoterica o a riferimenti culturali dell’epoca.
Il Santuario di Rosazza è stato definito un esempio di “architettura simbolica”, tanto da attirare studiosi e appassionati di misteri e culture alternative.
Con meno di cento abitanti, Rosazza mantiene una comunità molto legata alle tradizioni, che ogni anno organizza eventi e visite guidate per far conoscere la sua storia straordinaria.
La natura intorno al borgo è un altro punto di forza: passeggiate nei boschi e sentieri escursionistici conducono a panorami mozzafiato sulle Alpi e sulle valli biellesi.
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