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Fenomeni astronomici
10 Novembre 2025 - 16:00
Una violenta eruzione solare di classe X, una delle più potenti degli ultimi mesi, ha scagliato verso la Terra un’enorme quantità di particelle cariche, in grado di provocare gravi disturbi alle comunicazioni, ai sistemi GPS e alle reti elettriche. L’evento è stato registrato domenica 9 novembre alle 07:33 UTC (08:33 italiane) dalla macchia solare AR 4274, una delle più instabili dell’attuale ciclo solare.
Secondo la NOAA (l’ente statunitense per l’atmosfera e l’oceano), due espulsioni di massa coronale (CME) sono partite in direzione della Terra e dovrebbero colpire il nostro pianeta tra oggi, 10 novembre, e domani, 11 novembre. Gli esperti del Space Weather Prediction Center prevedono la possibilità di tempeste geomagnetiche di classe G1–G3, con possibili picchi anche più intensi se le due onde di plasma dovessero interagire fra loro, generando le cosiddette CME “cannibali”.
Le tempeste geomagnetiche sono in grado di alterare il campo magnetico terrestre e interferire con i segnali radio e satellitari. Questo significa che navigatori GPS, sistemi di posizionamento, comunicazioni aeree e navali, reti mobili e Internet satellitare potrebbero subire malfunzionamenti o blackout temporanei nelle prossime ore.
I tecnici delle agenzie spaziali e delle società di telecomunicazioni stanno monitorando costantemente la situazione. In caso di forte impatto, anche le reti elettriche potrebbero risentirne, specialmente alle alte latitudini, dove le correnti indotte possono sovraccaricare trasformatori e infrastrutture di distribuzione.
“Non si tratta solo di un rischio per gli strumenti scientifici nello spazio – spiega l’astrofisico Tony Phillips, esperto di meteo spaziale – ma anche per tutti i servizi quotidiani che dipendono dal GPS. Se le CME dovessero colpire con piena intensità, potremmo assistere a errori di localizzazione e perdita di segnale per diverse ore”.
Oltre ai problemi tecnologici, la tempesta solare potrebbe regalare spettacolari aurore boreali visibili più a sud del solito, forse anche in Italia se l’impatto avverrà durante le ore notturne. Tuttavia, fenomeni di tale intensità sono generalmente associati a tempeste di categoria G4 e a un indice Kp superiore a 7 su una scala di 9.
La NOAA ha già segnalato blackout radio moderati e forti nella giornata del 9 novembre, in particolare sopra l’Oceano Indiano, l’Africa meridionale e il Sud-Est asiatico. Le aree maggiormente a rischio per nuovi disservizi includono ora Europa e parte del Nord America, man mano che la Terra ruota nella traiettoria della CME.
La macchia solare AR 4274, responsabile dell’attuale eruzione, si sta ora spostando verso il bordo del disco solare, ma rimane altamente instabile. Gli astrofisici non escludono nuove espulsioni di massa coronale nei prossimi giorni, con ulteriori potenziali impatti sul nostro pianeta entro il fine settimana.
Le autorità raccomandano ai centri di controllo di rete, alle compagnie aeree e ai gestori satellitari di mantenere l’allerta. Per il pubblico, l’effetto più tangibile potrebbe essere una temporanea perdita di segnale GPS o un rallentamento dei servizi online, ma l’evento resta un promemoria di quanto le nostre tecnologie dipendano dall’equilibrio instabile del Sole.
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