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Accesso ai siti porno in Italia: arriva la nuova verifica dell’età

Da oggi entra in vigore il sistema di “doppio anonimato” di Agcom: privacy, sicurezza e scappatoie restano le sfide principali

Accesso ai siti porno in Italia: arriva la nuova verifica dell’età

Da oggi l’accesso ai siti per adulti in Italia sarà più regolamentato. Dal 12 novembre entra in vigore il nuovo sistema di verifica dell’età stabilito da Agcom, che riguarda piattaforme come Pornhub, Youporn, Redtube e persino servizi non esclusivamente pornografici come OnlyFans. L’obiettivo dichiarato è proteggere i minori da contenuti sessualmente espliciti, ma il meccanismo solleva anche dubbi su privacy, sicurezza e possibilità di aggiramento.

Come funziona il nuovo sistema

Il controllo della maggiore età non sarà gestito direttamente dai siti visitati. Invece, l’utente verrà reindirizzato a piattaforme terze, certificate e indipendenti, che verificheranno l’identità senza rivelare il sito di destinazione. Questo modello, chiamato del “doppio anonimato”, dovrebbe garantire che il sito non conosca l’identità dell’utente e che l’ente verificatore non sappia quale sito stia visitando.

Al momento, non è previsto l’uso dello Spid. Secondo il commissario Agcom Massimiliano Capitanio, il sistema sarà progettato per salvaguardare i dati personali e garantire un livello minimo di anonimato.

Privacy e rischi per i dati personali

Nonostante le garanzie, permangono incertezze sulla gestione delle informazioni sensibili. I dati raccolti potrebbero essere archiviati o condivisi, aumentando il rischio di furti d’identità, profilazioni indesiderate o violazioni dei database. La navigazione online potrebbe diventare tracciabile, mettendo a rischio il diritto all’anonimato, un elemento chiave della libertà digitale.

L’Electronic Frontier Foundation mette in guardia: più dati vengono raccolti, più aumenta la probabilità che finiscano in mani sbagliate, sia per scopi commerciali sia malevoli.

Le possibili vie d’uscita: VPN e alternative

Come sempre, dove c’è un blocco, ci sono anche le scappatoie. Una delle più comuni resta l’uso di VPN, che permettono di camuffare la posizione geografica e aggirare i blocchi. Tuttavia, anche in questo caso occorre prudenza: il provider della VPN ha accesso ai dati di navigazione. Utilizzare servizi affidabili è fondamentale per non esporre informazioni personali a rischi come malware o furti di dati sensibili. Google ha recentemente avvertito sui pericoli delle VPN false, capaci di rubare credenziali finanziarie, cronologia e wallet di criptovalute.

La vera sfida è culturale

La verifica dell’età è uno strumento tecnico con finalità precise: proteggere i minori e assicurare il rispetto delle leggi nazionali e del Digital Services Act dell’UE. Ma la vera questione resta culturale: non basta un filtro digitale per cambiare comportamenti e consapevolezza.

Per essere efficaci servono programmi di educazione sessuale, alfabetizzazione digitale, supporto alle famiglie e campagne pubbliche che spieghino rischi e alternative. Senza questo cambiamento culturale, le misure tecniche rischiano di rimanere inefficaci, facilmente aggirabili e incapaci di affrontare le radici del problema.

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