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Tendenze culinarie
20 Novembre 2025 - 14:10
Ieri si è svolta a Parma la cerimonia della Guida Michelin Italia 2026, durante la quale sono stati annunciati i ristoranti premiati con le ambite stelle. Tra le novità più rilevanti, spicca il trionfo dello chef Michelangelo Mammoliti del ristorante La Rei Natura, che per la prima volta entra nell’élite dei “tristellati”, accanto alle 14 strutture già confermate con tre stelle.
Se da un lato la notizia ha portato gioia a chi ha guadagnato o mantenuto il prestigioso riconoscimento, dall’altro numerosi ristoranti hanno subito declassamenti o hanno perso del tutto la stella, uscendo dalla Guida Rossa.
Analizzando il confronto tra l’edizione 2026 e quella 2025, emergono 21 ristoranti che hanno subito modifiche nel loro status. Tra questi:
Miramonti L’altro a Concesio (Brescia) è stato l’unico a passare da due stelle a una sola.
Ristoranti che hanno perso l’unica stella: Vissani a Baschi (Perugia), Arnaldo Clinica Gastronomica a Rubiera (Reggio Emilia), attivo dal 1959, Porta di Basso a Peschici (Foggia), Zum Löwe a Tesimo (BZ) e Josè Restaurant – Tenuta Villa Guerra a Torre del Greco (Napoli), quest’ultimo chiuso e riaperto con una nuova formula.
Alcuni locali hanno perso la stella a causa della chiusura definitiva, tra cui:
Terramira a Capolona (AR)
Abbruzzino a Catanzaro
Vite a Lancenigo (TV)
Felix Lo Basso Home & Restaurant a Milano
Accursio a Modica
L’Acciuga a Perugia
Sud a Quarto (NA)
L’Arcade a Porto San Giorgio (FM)
Essenza a Terracina
Magorabin a Torino
Altri ristoranti hanno chiuso temporaneamente per ristrutturazioni, trasferimenti o rinnovi:
Re Maurì a Salerno
The Cook a Genova
Luigi Lepore a Lamezia Terme
Bros’ a Lecce
Osteria Arbustico a Paestum (SA)
Questa edizione della Guida Michelin conferma come il panorama gastronomico italiano sia in continua evoluzione: premi, declassamenti e chiusure testimoniano la dinamicità e l’alta competitività del settore.
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