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Chiesa
23 Aprile 2025 - 18:36
Carlo Acutis non è l’unico tra i candidati alla santità che dovrà attendere il prossimo Pontefice per essere canonizzato. Dopo la scomparsa di Papa Francesco, infatti, anche altri futuri santi vedranno rinviato il momento della proclamazione ufficiale.
Il giovane milanese, morto a 15 anni e sepolto nel Santuario della Spogliazione di Assisi, doveva essere proclamato santo domenica 27 aprile. Una cerimonia attesissima che, però, è stata sospesa in seguito alla morte del Pontefice. Allo stesso modo, Pier Giorgio Frassati – originario di Torino, scomparso nel 1925 all’età di 24 anni – era stato indicato per la canonizzazione il 3 agosto, durante la chiusura del Giubileo dei Giovani, previsto a Roma tra il 28 luglio e l’inizio di agosto.
Anche altri due beati erano prossimi alla canonizzazione: si tratta di Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, laico venezuelano nato a Isnotú nel 1864 e morto a Caracas nel 1919, e di Bartolo Longo, anch’egli laico, nato a Latiano (Brindisi) nel 1841 e deceduto a Pompei nel 1926. Per entrambi era già stato fissato un concistoro.
Da Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi, ha espresso il suo dolore per la perdita di Papa Francesco, definendola “una sofferenza grande, ma vissuta nella luce della speranza cristiana”. “I piani di Dio sono misteriosi – ha detto – ma sempre portatori di una grazia più grande”.
Parlando di Carlo Acutis, il vescovo ha aggiunto che, proprio per via di questo rinvio, la canonizzazione sarà ancora più significativa: “Sarà un giorno che coinciderà con l’inizio del nuovo pontificato, portando con sé un nuovo slancio, un simbolo di rinnovamento per la Chiesa, preparato proprio da Papa Francesco”.
Secondo Sorrentino, figure come Acutis e Frassati rappresentano una giovinezza viva del Vangelo, un’energia nuova per la comunità cristiana. “La Chiesa ha bisogno di una ventata di bellezza e freschezza – ha affermato – e questi giovani santi ne sono espressione autentica. Il prossimo Conclave dovrà cogliere questo segno dei tempi”.
Per la celebrazione che avrebbe dovuto tenersi ad Assisi, era già stato predisposto un treno speciale per accompagnare circa 800 fedeli. Numerosi adolescenti erano inoltre già arrivati a Roma per partecipare agli eventi del Giubileo. Nella città umbra erano stati installati anche grandi schermi nei luoghi di culto principali, dove oggi vengono proiettate le immagini della prima visita di Papa Francesco nel 2013. Si sta valutando se usare gli stessi schermi per trasmettere le esequie previste per sabato.
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