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L'approfondimento
22 Agosto 2025 - 04:40
Tre gesti estremi, tre vite interrotte, nel giro di cinque giorni. Tre uomini anziani, in tre quartieri diversi, hanno scelto di morire.
Parlare di suicidi fa ancora paura. Quando riguarda gli anziani, succede quasi mai. Ma ora, un’eccezione va fatta. «I suicidi tra gli anziani sono in aumento, e il tasso di riuscita è più alto rispetto a quello dei giovani. Quando decidono di farla finita, lo fanno davvero», spiega il dottor Mario Bo, professore associato e direttore della Struttura complessa di Geriatria presso la Città della Salute e delle Scienze di Torino – Molinette.
«Le motivazioni sono tante. È un argomento così complesso. Malattia, disagio sociale, la perdita del coniuge, la solitudine, l’accesso difficile alle cure».
Poi c’è la mancanza di autonomia, il sentirsi inutili.
«Si immagini lei, sola, anziana, con difficoltà a camminare, in piena estate, nella morsa di un caldo atroce, senza nulla da fare. Vuole raggiungere un amico, per una partita a carte, due parole, una bibita fresca. Ma magari da sola non riesce a farlo».
Le parole sono nette, prive di sconti. «Quando parliamo di loro li definiamo la nostra ricchezza più grande. Solo nelle parole, però. Nei fatti per nulla. O per lo meno, non tutti. Gli anziani a volte sono percepiti come un peso. Quando non sono autosufficienti, per tanti sono solo un peso».
Mario Bo
«Per gli anziani la situazione in agosto è terribile». Scosso dalla vicenda che vede un uomo di oltre 80 anni togliersi la vita utilizzando un cappio in un giardino di zona San Paolo, parole importanti arrivano dal coordinatore alle Politiche Sociali della Circoscrizione 3, Alberto Pilloni. Che, scosso dai fatti, non si ferma a una banale forma di commento politico «non possiamo ignorare cosa è successo, non solo a lui, anche agli uomini e alle donne prima di lui. La verità? Ad agosto tutte le attività aggregative si fermano». Ma la vita delle persone non si mette in pausa, non è una canzone che passa alla radio «e mi impegno, da settembre, a lavorare per questo. La prossima estate sarà diversa. E’un problema reale e non resteremo a guardare» conclude Pilloni.
Alberto Pilloni
L'invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale: nel 2019 sono state censite più di 703 milioni di persone con età pari o superiore a 65 anni nel mondo. In Italia, ci sono 4.591.000 persone di età pari o superiore agli 80 anni. Questo dato, aggiornato a maggio 2025, indica un aumento di quasi 50.000 individui rispetto al 2024. Il nostro Paese, assieme al Portogallo, sono al primo posto in Europa, entrambe con il 24% della popolazione anziana. Ma il vero record è quello mondiale: siamo secondi solo al Giappone.
Ci stiamo concentrando così tanto sull’evoluzione tecnologica da dimenticare la nostra storia e chi l’ha fatta?
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