Il Po ridotto a terra di conquista delle alghe, con i cattivi odori che fanno scappare persino i turisti. E purtroppo anche preda di bottiglie e lattine, spesso “gentile” omaggio dei frequentatori della movida. Problemi anticipati sul nostro quotidiano appena una settimana fa e oggetto di denuncia anche da parte del Comune di Torino. Se il fiume è sporco la colpa non è solo delle alghe, che ogni estate danno da parlare, ma anche delle bici e dei monopattini lanciati nel fiume dagli incivili. E dei rifiuti, come le cartacce che poco hanno a che fare con il Po.Le pulizie
Qualcosa si muove. Lo ha annunciato la sindaca di Torino, Chiara Appendino, sulla sua pagina Facebook. Bacchettando anche i torinesi. «Amiat in questi giorni ha svolto una pulizia straordinaria del Po in secca lungo i Murazzi rimuovendo svariati chili di bottiglie e lattine - spiega la sindaca -. Un intervento extra che non sarebbe necessario senza la maleducazione di alcuni incivili che scambiano il Po per una pattumiera, dal momento che Amiat rimuove regolarmente la spazzatura galleggiante dal fiume, con una media di due volte a settimana». Nel fiume si trova una vera e propria discarica di plastica e vetro che ha già suscitato le proteste dei residenti della zona che ogni week-end devono convivere con grida e schiamazzi dei giovani, che spesso ubriachi non si rendono nemmeno conto di quanto male fanno al fiume più importante della città.
Le alghe
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Per quel che riguarda l’annosa questione delle alghe, invece, l’ultimo sfalcio è stato portato a termine nel mese di giugno e ne verrà realizzato uno straordinario nelle prossime settimane, reso necessario dalla siccità di questo periodo. Con tutta probabilità già a settembre si vedranno i primi risultati tra il ponte della passerella Chiaves e quello di corso Vittorio Emanuele II. «Facciamo tutti insieme la nostra parte per mantenere puliti i nostri fiumi» conclude Appendino che tra le righe ribadisce come il problema non sia del tutto legato alle condizioni meteo.
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