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L'EMERGENZA

Cinghiali, anche il mattatoio di via Traves è pronto a macellarli

L’Asl di Torino si farebbe carico di tutti i controlli sugli animali abbattuti

Cinghiali

Emergenza cinghiali

Il mattatoio di via Traves Torino pronto a macellare i cinghiali abbattuti. Fotografie e video che mostrano gli animali sempre più vicini al centro abitato parlano chiaro. L’emergenza in Piemonte è sotto gli occhi di tutti e la Regione ha deciso di mettere in campo misure «urgenti e mirate» per diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio. La Città metropolitana sta portando avanti le procedure di cattura e gli abbattimenti. In questo contesto anche il Comune di Torino può - e vuole - fare la sua parte, offrendo il macello di via Traves (attualmente in concessione, ma di proprietà pubblica), dove gli animali potrebbero essere trattati per poi, in un secondo momento, distribuirne la carne a chi ne ha più bisogno.


Il macello di Torino
Al momento, la macellazione degli animali si svolge in due mattatoi, a San Maurizio Canavese e a Piscina, che lavorano la carne nelle ore notturne subito dopo l’abbattimento degli animali. Ora anche Torino sarebbe pronto a farsi carico delle operazioni di smaltimento. «Il servizio veterinario dell’Asl di Torino si potrebbe farsi carico della visita post mortem e del campionamento, prendendo una porzione del muscolo del diaframma finalizzata all’esame trichinoscopico delle carcasse» specifica l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, dopo aver avviato una interlocuzione con il concessionario del macello, che si è detto disponibile ad accogliere i cinghiali abbattuti. «La campionatura andrebbe direttamente all'Istituto Zooprofilattico e nel giro di 24 ore si potrebbe avere contezza del risultato» precisa l’assessore e fa sapere che il macello disporrebbe anche di ampi frigoriferi per la conservazione della carne. Il passo successivo riguarda la consegna dalla carne.

Il macello di via Traves a Torino 

Numeri dell’emergenza
Secondo l’ultimo report, sono stati 1.782 gli animali catturati nel 2022 con l’aiuto di gabbie trappola. Nei primi mesi del 2023 se ne contano circa 600 abbattuti durante le attività di controllo della specie. Il piano di de-popolamento mira ad abbatterne circa 15mila l’anno, a fronte dei 30mila presenti sul territorio. La preoccupazione maggiore viene dagli agricoltori. Soltanto agli uffici di Coldiretti Torino, sono arrivate richieste di rimborsi danni all’agricoltura per oltre 800mila euro nel 2022.

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