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IL CONSIGLIO APERTO
16 Maggio 2023 - 17:45
Il consiglio regionale aperto sull'ospedale alla Pellerina
L’ospedale della Pellerina crea sconquasso anche in Regione. È ancora lontano il tempo in cui vedremo posata la prima pietra del nuovo nosocomio, ma le polemiche sono già entrate nel vivo. Sia dentro che fuori dall’Aula. Mentre all’interno, la richiesta di aprire la discussione con un consiglio aperto arriva dalle fila della maggioranza del presidente Alberto Cirio (da Fratelli d’Italia, in particolare); all’esterno, il comitato di cittadini “Salviamo la Pellerina” ha messo in atto la sua protesta contro l’ospedale nel parco.
Il consiglio aperto
Nel dettaglio, sono stati i consiglieri di Circoscrizione di Fdi a chiedere una discussione partecipata sul tema. Poi l’assessore Maurizio Marrone ha raccolto l’invito con convinzione e lo ha sottoposto alla capi gruppo. «Restiamo convinti della maggiore capacità degli eletti dei quartieri rispetto a un architetto milanese di decidere se costruire un ospedale in un parco oppure in una tra le molte aree abbandonate da riqualificare a Torino» attacca Marrone, riferendosi all’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, Paolo Mazzoleni, anche lui ospite del consiglio aperto a Palazzo Lascaris. «La realizzazione del nuovo ospedale si rende indispensabile per poter garantire al territorio una struttura in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini» spiega Mazzoleni e non ha dubbi sull’identificazione dell’area scelta su base tecnica.
I dati
La seduta si è aperta con un intervento dell’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, durante il quale ha sciorinato una serie di dati che rendono «ottimale» la localizzazione dell’ospedale alla Pellerina. In primo luogo per la dimensione che «assicura 511 posti letto, su una superficie di 76,5 mila metri quadri su più piani», con un’occupazione di suolo di circa 20 mila metri quadri. «Le aree individuate dal Comune sono sette» ha ricordato Icardi. «L’area giostre della Pellerina, la Vitali, il Comando dei Vigili del fuoco di corso Regina Margherita, la Regaldi, quella tra corso Regina Margherita e via Pietro Cossa, l’area Vallette e quella dell’ex macello di via Traves. Tra queste la prima è risultata la localizzazione migliore» conclude. Non sono d’accordo a Fratelli d’Italia e sottolineano una sostanziale equivalenza nei punteggi. «Dall’analisi delle tabelle tecniche - mostrano i meloniani - emerge come le aree analizzate per la realizzazione del nuovo ospedale abbiano ottenuto i seguenti punteggi: Area Corso Regina (55), Area Vallette (53), Area Pellerina (56), Area ExMacello (53), Area Vitali (54), Area Vv.Ff (48), Area Regaldi (52)». Per quanto riguarda l'area della ThyssenKrupp, «il sindaco di Torino e presidente della Regione avrebbero potuto chiedere che l’area fosse bonificata a spese dell'azienda e donata alla Città di Torino, dopo i drammatici fatti del 6 dicembre 2007 - propone il presidente Gruppo Consiliare Moderati, Silvio Magliano - : questo non è avvenuto, anche se la nostra speranza è che si arrivi in futuro a simili esisti, in nome della concordia istituzionale».
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Verso le Regionali
Al di là della discussione di merito, dal Pd non mancano di sottolineare come la richiesta di un consiglio aperto sia venuta proprio da Fratelli d’Italia le cui «mire sull’assessorato alla Sanità non sono certo nascoste» ricordando sibillini i consiglieri dem Daniele Valle e Domenico Rossi. «Ci chiediamo se non stiamo parlando di una scelta che rischia di essere rimessa in discussione fra un anno» proseguono. Nel frattempo il direttore generale della Asl Città di Torino, Carlo Picco, auspica la struttura venga costruita in tempi rapidi e i cittadini fuori da Palazzo Lascaris continuano la loro protesta.
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