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L'esposto del Comitato dei cittadini

L'ospedale finisce in procura: «Alla Pellerina può andare sott'acqua»

Nel mirino c'è il finanziamento da 185 milioni dell'Inail

Ospedale Maria Vittoria

Il Maria Vittoria sarà sostituito dal nuovo ospedale previsto alla Pellerina

Il futuro ospedale della Pellerina finisce in procura e alla Corte dei Conti: a “portare i documenti” è il Comitato spontaneo Salviamo la Pellerina, che ha presentato un esposto sul finanziamento Inail di 185 milioni di euro per acquistare l’area e costruire la nuova struttura che sostituirà Maria Vittoria e Amedeo di Savoia.
Il progetto è stato approvato a gennaio 2022 dal Consiglio regionale del Piemonte, che aveva previsto proprio un investimento di 185 milioni grazie a fondi Inail. Il problema è la sede, messa nero su bianco nel protocollo d’intesa firmato da Comune, Regione e Asl: la localizzazione del futuro ospedale è il parco Mario Carrara, che tutti i torinesi conoscono come Pellerina: «Cementificano 76.500 metri quadri di suolo naturale e permeabile - ricorda il Comitato - Inoltre hanno stabilito che l’area in questione diventerà proprietà dell’Inail, che affida all’Asl Città di Torino la progettazione e l’appalto dell’ospedale e ne finanzia la costruzione».


Sulla scelta della sede si discute da prima della firma del protocollo ma soprattutto dopo: solo l’altro ieri il Consiglio regionale ha approvato gli ordini del giorno di Lega e Pd che chiedono di non cambiare l’area di destinazione e far partire in fretta la pratica. Al contrario sono state bocciate le proposte arrivate dall’opposizione: Giorgio Bertola (Europa Verde), per esempio, chiedeva di rivalutare la scelta e considerare l’alternativa dell’ex macello di via Traves.

Dal punto di vista politico, però, non c’è stato nulla da fare. E poche ore dopo la discussione in Consiglio regionale è arrivata la mossa legale del Comitato Salviamo la Pellerina, con un esposto inviato all’Inail, alla Corte dei conti, alla procura di Torino e pure al Ministro della Sanità, Orazio Schillaci (oltre che, per conoscenza, ad Asl, Comune e Regione).
«Il protocollo d’intesa afferma che “dall’ambito sopra individuato (cioè l’area della Pellerina destinata a ospitare l’ospedale, N.d.R.) viene escluso l’utilizzo delle limitrofe aree a parco pubblico con effettiva presenza di verde ed interessate da una probabilità alluvionale elevata”» scrivono i dodici firmatari nell’esposto. Convinti che quell’affermazione sia smentita da altri atti, come la “Carta della pericolosità da alluvione” firmata e pubblicata su internet da Arpa, Regione e Autorità di bacino del Po e Agenzia interregionale per il fiume Po: «L’area tra corso Regina Margherita e corso Potenza destinata all’insediamento del nuovo ospedale Maria Vittoria è considerata in senso geologico “a rischio medio” di alluvione. Inoltre è adiacente alla porzione di parco che dovrà necessariamente essere distrutta per ricavare le opere accessorie, come parcheggi e vie d’accesso, contrassegnata per “rischio elevato” di alluvione.

Lo dimostrerebbe una foto dell’alluvione 2000, che il 16 ottobre mostra l’incrocio fra corso Regina Margherita corso Potenza: «Per questo chiediamo di rinunciare a costruire il nuovo presidio ospedaliero su quell’area».

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