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ARRESTATI DUE EGIZIANI

Arrestati a Torino due rapinatori 16enni espulsi da tutte le comunità. Per il pm «sono incontenibili»

I carabinieri hanno censito oltre 200 membri di baby gang tra Torino e provincia

Oltre 200 “soldati” per le baby gang che imperversano nelle strade di Torino e della provincia. Duecento giovanissimi che non esitano a minacciare, picchiare, rapinare, sicuri di una impunità pressoché totale garantita loro proprio dall’età. Non sempre però è così, come hanno scoperto sulla loro pelle gli ultimi due banditi in erba, che sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di aver compiuto tre rapine a Torino e a Settimo Torinese.

A “censire” i membri delle baby gang torinesi sono stati i carabinieri della compagnia San Carlo. Solo negli ultimi sei mesi, gli uomini dell’Arma hanno avanzato 9 proposte di daspo urbano e hanno arrestato 29 persone, in flagranza di reato o su ordinanza. E proprio quest’ultimo è il caso degli ultimi due giovani a finire in trappola: due 16enni egiziani che già si trovavano al Ferrante Aporti per un’altra rapina e che qui sono stati raggiunti dalla nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. Tre i colpi di cui sono accusati, avvenuti nell’arco di sei giorni a marzo, tutti con lo stesso modus operandi: la vittima aggredita per strada e la violenza per strapparle il bottino. Il 6 marzo a Settimo Torinese, il giorno dopo a Torino, via Sacchi, e il 12 ancora nel capoluogo, in via Nizza. Spinte e pugni, a volte con altri complici ancora da identificare, per rubare collanine e giubbotti.

I due egiziani quindi resteranno in carcere. Anche perché la loro storia in Italia, è piuttosto complicata. Secondo quanto hanno raccontato, si sarebbero conosciuti in Turchia, nel lungo viaggio affrontato per arrivare come clandestini in Italia meno di un anno fa. Una volta a Torino, hanno rifiutato ogni tentativo di aiuto: più volte sono stati affidati a comunità di accoglienza da cui però sono stati espulsi per il mancato rispetto delle regole e i loro comportamenti violenti, in particolare di uno di loro che aveva anche minacciato gli operatori con un coltello. Per questo, con decisione “curiosa”, erano stati inseriti nel dormitorio di via Traves. Poi la rapina che li aveva portati in carcere e ora i nuovi guai. Soggetti che «rifiutano qualsiasi inserimento» aveva annotato il pm, tanto che li aveva definiti «incontenibili».

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