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Il reportage

Viaggio tra i problemi della stazione Stura: «Qui calcinacci e rifiuti, basta promesse»

Incuria e insicurezza attorno alla porta nord di Torino. E i cittadini chiedono più sicurezza

La stazione Stura

La stazione Stura

La situazione di incuria e insicurezza attorno alla stazione Stura permane, e la Circoscrizione 6 chiede di installare più telecamere di sorveglianza. Nonostante il progetto di riqualificazione che interessa la zona più a nord di Torino, la porta ferroviaria di Falchera continua ad essere un luogo degradato del quartiere.

Cittadini e passeggeri lamentano la presenza costante di baby gang. Gruppi di ragazzini che a qualsiasi ora del giorno e della notte fanno uso di sostanze e bevono alcolici, lasciando in condizioni igieniche precarie le aree comuni della fermata ferroviaria.

Anche all’esterno della stazione l’incuria è ovunque. Immondizia, topi e siringhe fanno da sfondo ad un parcheggio in pessime condizioni e poco utilizzato. «La stazione Stura, visto lo sviluppo del nuovo progetto urbano di Torino nord, potrebbe avere un’importanza maggiore» ha sottolineato il vicepresidente della Circoscrizione 6, Luciano Speranza.

L’amministrazione della circoscrizione Sei, dopo la commissione dello scorso giugno che ha visto la partecipazione dei dirigenti di Ferrovie, non ha saputo più nulla degli sviluppi del progetto. Un piano che prevede il recupero delle strutture esterne, dei bagni ed il rilancio dell’infrastruttura, che per i residenti è un’alternativa alla linea 4 per raggiungere il centro città.
Secondo il vicepresidente è arrivato il momento di interpellare Rfi.

«Bisogna attivarsi per capire se il progetto del quartiere urbano procede» ha incalzato Speranza, sottolineando l’importanza di aumentare la presenza di occhi elettronici nei pressi della stazione ferroviaria. Un espediente per incentivare la sensazione di sicurezza e arginare il degrado in attesa che la zona venga «valorizzata come ci è stato promesso».



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