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IL CASO

Il paradosso del mercato: perde clienti ma paga più tasse

Ecco cosa è successo a tre aree mercatali di Torino. Ma gli ambulanti promettono battaglia

Il mercato di piazza don Grioli. Tanti spazi vuoti e banchi che non ci sono più

Il mercato di piazza don Grioli. Tanti spazi vuoti e banchi che non ci sono più

Cinquanta centesimi in più per banco. Un’inezia, forse, peccato che a fine anno il conto faccia 120 euro. Centoventi euro in più che gli ambulanti di tre mercati di Torino devono pagare di plateatico. Motivo? Calcoli fatti dal Comune con il Csi, il Consorzio per il sistema informativo, che hanno riclassificato tre aree mercatali - piazza don Grioli, piazza Madama Cristina e piazza Campanella - da fascia C a fascia B. Una lettera sola, ma che cambia tanto perché ora cambia anche la fascia di tassazione. In base a questi calcoli, i tre mercati si sarebbero rivalutati, per cui ora devono pagare di più.

Gli ambulanti, manco a dirlo, non ci stanno: «Un aumento ingiustificato, tra l’altro arrivato senza alcun preavviso - sbuffa Saverio Vono, rappresentante dei mercatali di via don Grioli -. Secondo il Comune il mercato ha acquistato prestigio? E’ ridicolo, siamo molti meno di prima».

«Mi auguro che sia un errore, altrimenti non si spiega un cambio di fascia per mercati in crisi», rincara Giancarlo Nardozzi del Goia, Gruppo organizzato indipendente ambulanti. A tal proposito Riccardo Prisco, coordinatore in Circoscrizione 2, ha inviato una lettera all’assessorato al Commercio per chiedere spiegazioni: «L’aumento del coefficiente dell’occupazione del suolo pubblico non è giustificabile. Piazza don Grioli - afferma Prisco - è un mercato in crisi. Mancano gli operatori e non ci sono richieste per aumentare i posteggi. Chiediamo al Comune di rivedere i propri calcoli».

Tuttavia Palazzo Civico difficilmente tornerà sui suoi passi: «L’aumento si basa su calcoli fatti in modo automatico. L’ultima rilevazione - spiega l’assessore Paolo Chiavarino - risale al 31 dicembre scorso e questi mercati avevano avuto un miglioramento. Siamo ovviamente disponibili ad incontrare gli ambulanti, ma non possiamo derogare a questa decisione, che non dipende da nostre valutazioni». In sintesi, gli ambulanti dovranno mettersi il cuore in pace, e sborsare qualche soldo in più.

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