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Le gelaterie più innovative di Torino

Il gelato diventa un piatto da chef. Ma a Torino un cono costa anche 4,50 euro

Nuovi gusti: al gorgonzola, alle olive. Ma c'è anche chi lo profuma con essenze e chi ne prepara uno speciale per i cani

Il gelato diventa un piatto da chef. Ma a Torino un cono costa anche 4,50 euro

È scoppiata l’estate e, di conseguenza, la voglia di gelato. A Torino e in provincia se ne trovano davvero di tutti i gusti. Da quelli canonici, alla frutta e alle creme, ma anche i gelati salati, come quelli al gorgonzola e al basilico. Gli artigiani del gusto non smettono di stupire e propongono ogni estate gusti alternativi che che si abbinano anche alle varie portate, ma anche coppette per i nostri amici a quattro zampe. Il classico dei classici, soprattutto in questo periodo,
I prezzi però non scherzano. Per un cono piccolo si spendono 3 euro, mentre per uno grande ci vogliono ben 4,50 euro. «Materie prime, l’energia... Ci sono gli aumenti» dicono in molti.

Gelato di San Giovanni
«Bisogna smetterla di pensare che il gelato sia un prodotto povero ma bisogna considerarlo un prodotto di pasticceria» sottolinea Leonardo La Porta, titolare dello storico Caffè Miretti in corso Matteotti 5 che nei giorni scorsi ha proposto un classico della tradizione piemontese: la sua “crema di San Giovanni”, ispirato al pane benedetto condito con pepe e zafferano che un tempo si mangiava in occasione della festa del patrono di Torino, San Giovanni. «È un’idea che mi è venuta circa dieci anni fa, di raccontare la nostra storia contadina attraverso un gelato con il pane della carità» spiega l’artigiano Leonardo La Porta che propone anche gusti della sua terra d’origine: la crema “la mia Sicilia” con pomodorini, basilico e pan grattato.

Anche Nicolò Arietti, titolare della gelateria Gelati D’Antan in via Nicola Fabrizi 37, vincitore di Tre coni Gambero Rosso, propone una varietà di gusti che oscillano tra il dolce e il salato: come il gelato alle tradizionali pesche ripiene, con amaretto e cacao, o il gusto uovo, con pastafrolla e amarene, e i classici alla frutta con abbinamenti particolari, come lampone e malvasia, albicocche e basilico, e il pistacchio 100% siciliano. Ma anche gorgonzola, olive taggiasche e pomodoro. «Abbiamo voluto sfidare i classici cliché andando alla ricerca di gusti nuovi. Chi l’ha detto che il gelato non si possa abbinare ad antipasti e secondi come pesce e battuta di fassona?» spiega il gelataio di Parella, che utilizza le erbe della moglie Federica De Francesco, titolare dell’erboristeria Orsini vicina alla sua gelateria.


Gelato “spruzzato” e per i cani
Oltre al gusto anche l’olfatto da oggi viene stimolato. È la nuova idea della gelateria Mara dei Boschi. «Utilizziamo essenze biologiche per profumare i nostri gelati» spiegano dalla gelateria di piazza Carlo Emanuele II che ha sedi anche in corso De Gasperi e in via Berthollet. La gelateria, come molte altre propone anche gelati senza latte per permettere di mangiarlo anche a chi è intollerante. Attento alla salute è anche Marco Nicolino, titolare della gelateria “Buono e Sano” di Rivarolo Canavese, che ogni anno organizza il festival del gelato a Rivara, insieme ad Ascom Torino per valorizzare il gelato artigianale. I suoi cavalli di battaglia sono “Latte di rosa mosqueta”, “Regina delle Langhe”, “Fiori e Miele del Gran Paradiso”, e “Terre di Sicilia”. «Ho anche sperimentato - spiega - il gelato per i cani senza latte. È andato alla grande».

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