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Il caso
07 Luglio 2023 - 10:15
L'orecchio mozzato dopo la rissa
«Io e i miei amici siamo intervenuti per difendere quel senzatetto: gli altri due parlano di aggressione omofoba ma sono loro che se la sono presa con una persona più debole».
Luigi (nome di fantasia) stringe i pugni e respinge con forza le accuse che sono piovute addosso a lui e ai due amici che, con lui, avrebbero preso a botte una coppia omosessuale. Tagliando anche l’orecchio sinistro a uno dei due: «Non so come se lo sia fatto: noi non c’entriamo, non avevamo niente che potesse fare un taglio del genere. Forse si è fatto male con uno degli ombrelloni del bar vicino».
Il ragazzo, poco più di 25 anni, parla in modo concitato ma preciso nello studio del suo avvocato, Stefania Gatto. Indossa una camicia bianca, dice di essere un bravo ragazzo e non ci sta a passare per una persona capace di un’aggressione omofoba. Eppure è quello che hanno raccontato ovunque gli altri due uomini, che ieri hanno reso pubblico quanto accaduto alle 2 di notte del 13 giugno: «Smentisco assolutamente la matrice omofoba: io e i miei due amici passavamo da via Amendola e abbiamo incrociato Cornell, senzatetto che bazzica sempre in quella zona. Quei due, che non avevamo mai visto prima, lo stavano aggredendo verbalmente. Noi siamo intervenuti per difenderlo».
Uno dei due omosessuali dice di aver ricevuto botte e insulti, come “frocio di merda”. E, soprattutto, si è ritrovato con un orecchio mozzato: «C’è stato un parapiglia, con soprattutto spintoni in difesa di Cornell - respinge ogni accusa Luigi, sostenuto dal suo avvocato - Ma noi non abbiamo tagliato nessuno e nessuno ha detto quegli insulti. Non ci sono state aggressioni omofobe né mirate o premeditate, come qualcuno ha detto. Ci sono due testimoni e i filmati delle telecamere che possono confermare quello che sto dicendo: gli inquirenti li hanno già acquisiti, ora lasciamo che facciano il loro lavoro».
Questa è la verità di Luigi e dei suoi due amici. Poi c’è quella della coppia omosessuale, che ha sporto denuncia ai carabinieri 12 ore dopo i fatti (dopo essere andati in ospedale ed essere stati dimessi con 7 e 20 giorni di prognosi): «Il diverbio con il senzatetto e lo scontro con i tre ragazzi sono capitati in due momenti distinti - interviene l'avvocato Sara Franchino, che ieri sera ha incontrato per la prima volta i due gay - Quando c'è stata l'aggressione, la questione con il senzatetto era già finita e risolta. I miei assistiti erano pure rientrati a casa, poi uno è sceso per comprare le sigarette ed è stato accerchiato dagli altri tre. Hanno iniziato ad aggredirlo verbalmente, con offese omofobe. Il compagno è poi sceso per aiutarlo, gli altri sono passati alle mani e c'è stato il taglio dell'orecchio, che è il dato più oggettivo di tutti. Hanno subito una violenza che non si sarebbero mai aspettati e che non credevano di poter subire a Torino».
A sei giorni di distanza da quei fatti, i carabinieri hanno denunciato per rissa tutti e cinque i protagonisti dello scontro, compresi i due omosessuali. Uno degli altri tre ha ricevuto anche l’accusa di lesioni personali per l’orecchio tagliato: «Non sappiamo come sia successo - conclude Luigi - Forse si è ferito nel parapiglia, per colpa di uno degli ombrelloni del dehors vicino. Di certo non volevamo fare del male a nessuno».
Replica Franchino: «Erano più vicini all'ingresso di casa che al locale e il mio assistito era a terra. Non ci sono dubbi che ci sia un orecchio tagliato e che si tratti di una ferita da arma da taglio: lo ha stabilito il medico del pronto soccorso, è un dato certo e, per fortuna, tutto l'accaduto dovrebbe essere stato ripreso dalle telecamere. La ricostruzione dovrebbe essere facile».
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