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LA CURIOSITA'

Conoscete la storia dei Turet, le fontanelle di Torino?

La prima comparve nel quartiere San Donato

Toret

Toret

Iconici quanto i gianduiotti o la Mole Antonelliana, i toret hanno offerto da bere a generazioni di famiglie e animali. Sopravvissuti a guerriglia, ristrutturazioni ( e ai vandali) oggi se ne contano sono circa 800 sparsi in tutta la città.  La prima fontanella comparve nel quartiere San Donato, ne seguirono subito altre, molte a ridosso del Po e della collina. Il progetto fu curato dell’ingegner Edoardo Pecco, all’epoca capo dell’Ufficio d’Arte della città. Nel 1862 la giunta comunale mette i primi per Torino.

Nonostante le numerose polemiche che ogni anno con il caldo si ripropongono, i toret piacciono anche perchè sono “anti spreco”. Le fontanelle sono infatti dotate di un circuito che si autoalimenta, mentre il suo continuo scorrere impedisce la proliferazione dei batteri.


I turisti comprano gadget a tema, scattano selfie vicino alle fontanelle e l’artista napoletano Nicola Russo ne ha fatto un’opera d’arte che ha poi donato alla città. Su Ios è disponibile un’applicazione che aiuta a trovare la fontana più vicina: si chiama “iToret” ed è scaricabile gratuitamente. In prima linea per tutelare le fontanelle, l’associazione “I love Toret” che offre anche la possibilità di “adottarle”, segnalando guasti o necessità manutentive.

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