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L'accordo
28 Luglio 2023 - 20:00
Lavori in corso in un cantiere edile (foto di Alex Umbelino)
Arrivano le sentinelle contro infortuni e morti sul lavoro: saranno addetti dei sindacati che cercheranno di “intercettare” eventuali mancanze sulla sicurezza grazie alle segnalazioni degli stessi lavoratori.
A prevederlo è un protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, firmato stamattina da Prefettura, Asl, Spresal, Ispettorato del lavoro e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl.
A dare il “la” all’accordo é l’alto numero di infortuni in Piemonte, la terza con più casi in Italia. Ma anche la difficoltà a far emergere le mancanze: «Finora abbiamo ricevuto soprattutto segnalazioni spot, spesso anonime e neanche inviate a tutti gli organi di vigilanza» fa notare Pier Luigi Pavanelli, direttore dello Spresal dell’Asl Città di Torino.
Ora cosa cambia? «Facciamo appello alla collaborazione dei sindacati in modo da avere segnalazioni precise e circostanziate - entra nel merito il prefetto Raffaele Ruberto - L'idea è arrivare a una “sicurezza partecipata”, come quella che stiamo portando avanti contro i reati predatori. Lì abbiamo aperto al controllo del vicinato e al coinvolgimento dei cittadini. Puntiamo a qualcosa di simile per ridurre gli infortuni sul lavoro: sono una piaga e dobbiamo fare tutte le azioni possibili per debellarla».
In sostanza partirà un’attività di formazione per gli operatori dei sindacati, cui toccherà “intercettare” eventuali problemi di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro. Per questo i firmatari del protocollo hanno condiviso un modulo da sottoporre ai lavoratori, che verrà compilato in modo da far arrivare segnalazioni precise a Ispettorato del lavoro, a Asl e forze dell’ordine.
Ad aprile 2022 si era già firmato qualcosa di simile per il settore dell’edilizia, ora ci si allarga anche ad altri ambiti dove gli infortuni sono più frequenti, come quello della logistica. Basterà quest’iniziativa a ridurre le dimensioni di una tragedia dai numeri impressionanti? Si parla di 1.090 morti nel 2022 in Italia, di cui 63 in Piemonte. E nel 2023 i dati si avvicinano, con oltre 30 vittime nella nostra regione.
I sindacati sono ottimisti e ringraziano la Prefettura per aver dato vita al protocollo d’intesa e al nuovo strumento per segnalare e fare prevenzione. A patto che venga applicato in modo concreto: «Ma serve anche la repressione per le aziende che reiterano, con la “patente a punti” che abbiamo già proposto più volte come sindacati - si sbilancia il segretario regionale della Uil, Giovanni Cortese - E resta il gravissimo problema dei controlli: le persone adibite sono troppo poche, tanto che la possibilità di ricevere un’ispezione è del 4%. Significa una possibilità su 25».
Risponde Tiziana Morra, direttrice dell’Ispettorato del lavoro di Torino: «La situazione è migliorata perché, in provincia di Torino, siamo passati da 3 a 30 ispettori tecnici, cioè quelli che si occupano proprio di sicurezza sul lavoro. E’ più che una boccata d’aria per rispondere alle circa mille segnalazioni che riceviamo ogni anno. Adesso li stiamo formando sul campo, speriamo solo che rimangano». In che senso? «Molti di loro arrivano da altre zone, c’è il rischio che chiedano il trasferimento. Ma cerchiamo di essere ottimisti».
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