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SICUREZZA
30 Luglio 2023 - 07:00
A Torino mancano 400 agenti di polizia
Centotrenta agenti di polizia di Torino hanno superato il concorso e saranno promossi vice-ispettori. In teoria, una buona notizia, se non fosse in agguato una beffa per la città: solo 90 di loro infatti resteranno sotto la Mole. Gli altri, saranno inviati ad altre province o regioni.
La goccia che fa traboccare il vaso, soprattutto perché «il ministro dell’Interno aveva promesso più uomini per l’organico della polizia di Torino e adesso ci troviamo con una quarantina di Ispettori in meno che incidono nell’organico complessivo» attacca Eugenio Bravo, segretario generale provinciale del Siulp.
Eugenio Bravo
Del resto, il problema della carenza d’organico della polizia a Torino è ormai endemico. I numeri sono noti, perché denunciati più e più volte: in città ci sono 3.400 poliziotti, mentre dovrebbero essere 3.800. E questo già prima del nuovo caso dei neo vice-ispettori. «Il contrasto alla criminalità, purtroppo, e non ci vuole un alto stratega criminologo per comprenderlo, non si fa certo con la percezione ma con pattuglie fisicamente impiegate nel controllo del territorio e nelle attività di polizia e queste richiedono necessariamente più poliziotti». Un problema che si trascina ormai da anni. «Dieci anni fa - ricorda Bravo - per le volanti c’erano 50-60 uomini in più, cioè 5 pattuglie in più per ogni turno». Qualche altro esempio? «In 15 anni, i commissariati hanno perso il 30-40% degli agenti. Barriera Nizza è passato da 80 a 60, Centro da 90 a 60, Madonna di Campagna da 80 a 50». Senza contare che i tempi - e le esigenze della lotta alla criminalità ma anche quelle burocratiche - cambiano. «Nel corso degli anni - ricorda ancora Bravo - molti poliziotti dai servizi ordinari sono giustamente passati a quelli tecnici: telecomunicazioni, scientifica, polizia giudiziaria e così via. Sono sempre in organico quindi ma la realtà è che sono stati tolti ai commissariati, all’ordine pubblico e al controllo del territorio» cioè proprio a quei servizi che servono a garantire la famosa “percezione della sicurezza” di cui tanto si parla e che a Torino sarebbe, secondo i politici, troppo bassa rispetto alla realtà.
Insomma, c’è poco da stare allegri. Anche perché se le cose vanno male, potrebbero presto andare peggio: «C’è il problema dei pensionamenti - anticipa Bravo -. Le proiezioni dicono che da qui al 2030, a livello nazionale, ci saluteranno 40mila agenti ma le assunzioni previste sono la metà». Quindi, in media, anche a Torino un pensionato su due non sarà sostituito. La soluzione? «Ora facciamo un concorso ogni 6 mesi, con i quali entrano 3mila nuovi agenti ogni anno. Dobbiamo cambiare - è la proposta del Siulp - e farne uno ogni 3 mesi, in modo da raddoppiare i nuovi ingressi e coprire almeno i pensionamenti. Ovviamente però servono i soldi». E poi Bravo ha, da sempre, un’altra idea: «Attualmente - spiega - il 70% delle richieste di aiuto alle volanti sono legate ad attività illegali di cittadini extracomunitari. Dobbiamo rinforzare i rimpatri: avere meno delinquenti nelle strade, significa anche “risparmiare” molti agenti che potrebbero essere impiegati per altro».
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