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LA CANDIDATURA

In Comune si lavora al “dossier” per l’Europride: pronti 30mila euro in caso di l’assegnazione

Torino potrebbe essere la seconda città italiana a ospitare la manifestazione Lgbtqia+. Per l'assessore Rosatelli «ci collocherebbe tra le città accoglienti e "friendly" a livello europeo»

In Comune si lavora al “dossier” per l’Europride: pronti 30mila euro in caso di l’assegnazione

Il sindaco Stefano Lo Russo all'ultimo Pride di Torino

Il Comune fa «un altro passo verso l’Europride» a Torino. L’assessore Jacopo Rosatelli, delegato dal sindaco Stefano Lo Russo, ha sottoscritto la convenzione tra la Città e l’associazione “Coordinamento Torino Pride Glbt” per la realizzazione delle attività necessarie alla preparazione del "dossier" di candidatura, documento che il Coordinamento presenterà all’Annual General Meeting - European Pride Organizers Association, un “network” che riunisce la maggior parte dei Pride organizzati in tutta Europa. L’accordo, che avrà una durata biennale, prevede la collaborazione tra Comune di Torino e il Coordinamento Torino Pride per sviluppare il dossier. Se la candidatura andasse a buon fine, Torino sarebbe la seconda città italiana a ospitare la manifestazione dopo l’edizione romana nel 2011.

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Per la realizzazione del progetto, nei giorni scorsi, la giunta ha approvato una delibera per sostenere ufficialmente la candidatura presentata dal Coordinamento Torino Pride, anche attraverso un contributo straordinario di 15mila euro per il 2023, a cui si aggiungeranno altri 15mila euro nel 2024 qualora la città fosse inserita nella rosa dei candidati finali. Un evento che per l’amministrazione comunale rappresenterebbe un’occasione di visibilità internazionale e di opportunità turistica e culturale, oltre a confermare il capoluogo piemontese come un importante e storico luogo di affermazione dei diritti civili, come sottolinea Rosatelli. «L’Europride è il maggiore evento per i diritti che si celebra in Europa ed è uno straordinario volano di sviluppo civile ed economico. Riuscire a ospitare questa manifestazione collocherebbe definitivamente Torino nella geografia delle città accoglienti e friendly a livello europeo. Immaginiamo non solo un evento isolato, ma una manifestazione capace di dare forza e visibilità a tutte le esperienze associative e di promozione e tutela dei diritti che nella nostra Città già stanno operando e che potranno crescere ancora. È tempo di credere tutte e tutti insieme a questo sogno e di lavorare per realizzarlo per Torino e per tutto il Paese».

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