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Il reportage

Opere d’arte e sculture deturpate: viaggio alla scoperta dei monumenti imbrattati dai vandali

Monumenti decapitati o finiti nel mirino dei writer. Dal centro a Santa Rita, la lista dei danni è lunga

Monumenti e opere d'arte imbrattati in città

Monumenti e opere d'arte imbrattati in città

Statue, fontane, totem, vecchi caselli daziari e palazzi storici imbrattati da scarabocchi e tag. Non c’è pace per i monumenti della città presi di mira, da anni, dai graffitari scatenati. Una galleria degli orrori che tocca, a macchia di leopardo, un po’ tutta la città. Se in centro la situazione è migliorata, complice l’intervento di pulizia del Comune, è nei quartieri “meno nobili” che i writer hanno lasciato i segni del loro passaggio.

Opere d'arte imbrattate a Santa Rita

Tra cimeli del passato e opere di arte contemporanea, sembra che le periferie siano destinate a contemplare il triste degrado dei loro monumenti più significativi. Talvolta, molto antichi. Come il vecchio arco settecentesco che fungeva da ingresso alla cascina Quaglia, dimenticato dalle amministrazioni comunali di Torino e Grugliasco (il portale si trova proprio sul confine dei due comuni) e lasciato lì a perdere pezzi giorno dopo giorno, ridotto ad una specie di giardino pensile per il gran numero di piante che vi crescono sopra.

“Chakra”, l'opera di piazza Galimberti

I monumenti

Anche se è stato aperto al pubblico nel 1933, non sono molti i torinesi che conoscono il parco di Villa Genero. C’è però una categoria che non può dire lo stesso: i vandali. Poco frequentato - tanto più in questi giorni - il parco si presenta al pubblico con un vasto assortimento di monumenti deturpati e sfigurati. Un tempo ci facevano anche le messe nere, ma grazie al Cielo questi rituali sembrano allo stato attuale una cosa lontana.

Il monumento ai Cavalieri d'Italia in piazza Castello

C’è poi un altro monumento che ha patito i tanti festeggiamenti dei tifosi della Juventus, in occasione delle vittorie dei campionati. È l’omaggio ai Cavalieri d’Italia in piazza Castello, con tanto di lancia piegata verso il basso. Frequentato dai delinquenti è anche il gioiello barocco di Villa della Regina, progettata dall’architetto Ascanio Vitozzi. Corpi decapitati e amputati sono il principale problema di questa meravigliosa villa. Spesso nel mirino dell’incuria è anche la fontana delle 4 stagioni di corso Moncalieri. Al pari delle opere ubicate nel sito archeologico delle Porte Palatine.

Le statue decapitate del parco di  Villa Genero a Torino

Le opere imbrattate

Passiamo all’arte contemporanea. Ecco “Chakra”, enigmatica opera contemporanea in ferro, collocata in piazza Galimberti, che dovrebbe allietare lo sguardo e che invece è ridotta ad un ammasso di ruggine. Ad essere vandalizzate sono anche le opere del giardino compreso tra le vie Monfalcone e Rovereto. Qui i writer si sono divertiti a colorare il basamento e a sporcare un complesso di sculture realizzate dall’artista concittadino Massimo Ghiotti.

Una delle opere d'arte di Massimo Ghiotti

Si tratta di opere astratte e contemporanee, da anni in pessime condizioni. Piene zeppe di graffiti, tag e scritte fatte con pennarelli e bombolette spray. Come la sorella “Acropoli”, collocata nel 2010 in piazzetta Schiapparelli. Non se la passa meglio il parco Lineare di corso Tazzoli, inaugurato nel 2005. Anche qui, il copione non cambia. Tanto degrado e opere immerse nel fogliame, da anni senza manutenzione. All’incrocio con via De Canal c’è la scultura “Tempus fugit”, raffigura una persona con la testa a forma di un orologio e riassume la storia di Mirafiori. A ben vedere il suo stato, si può dire che nemmeno questa installazione è stata risparmiata da atti di vandalismo.

L'opera “Tempus fugit” in piazzale Livio Bianco

Dal cippo al totem

Come il cippo in pietra di forma piramidale del parco Stura versano moltissimi altri monumenti e sculture della nostra città. Imbrattati da capo a piede, quando va bene con frasi e dichiarazioni d’amore e quando va male con qualche bestemmia o qualche insulto. E c’è anche chi si porta a casa anche qualche ricordino.

Il Totem della Pace, dello scultore Mario Molinari

Al parco della Pellerina, per esempio, rimangono solo più i basamenti di alcune opere mentre il Totem della Pace, dello scultore Mario Molinari, nato per la celebrazione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia tra corso Regina Margherita e corso Lecce finisce puntualmente nel mirino della Fai.

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