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L'inchiesta

Dall'era industriale fino all'abbandono, ecco quale sarà la nuova vita delle fabbriche dismesse

Torino nord viaggia verso il rilancio. Ma tra Osi-Ghia, Teksid e Tecumseh resistono i fortini dei disperati

Le fabbriche abbandonate sognano di rinascere

Le fabbriche abbandonate sognano di rinascere

Gigantesche cattedrali nel deserto, gioielli dimenticati (o quasi) orfani di un passato industriale che non c’è più. Così le fabbriche, abbandonate a sé stesse, hanno cambiato pelle: lasciando a casa gli operai e diventando rifugio dei disperati, dei clandestini, dei drogati. Una faccia di Torino che oggi punta a cambiare.

E se sarà questa la volta buona lo scopriremo solo nei prossimi mesi. Tanti, infatti, sono i progetti messi sul campo (anche grazie a fondi europei) per cancellare l’abbandono e recuperare gli ormai ex siti industriali. Progetti che vedono in campo non solo la nostra Amministrazione comunale ma anche partner europei.

Cantiere all'area Ponte Mosca di lungo Dora Firenze

Rinascita per Aurora

Le grandi fabbriche dimenticate di borgo Aurora sognano il rilancio. A cominciare dall’area Ponte Mosca di Lungo Dora Firenze i cui lavori sono effettivamente partiti. L’area è stata acquistata nel 2019 ed è in corso di trasformazione dalla società olandese The Student Hotel. Verrà realizzato uno studentato con circa 500 camere, oltre ad ampi spazi comuni e di servizio per i residenti e investite importanti risorse su spazi di pubblica utilità per il territorio. Il cantiere è attualmente in corso, con una previsione di conclusione dei lavori entro la prima metà del 2025.

Si sta riscrivendo anche il futuro dell’ex mercato dei fiori di via Perugia. L’operazione di riqualificazione attualmente in corso prevede la sua riconversione in centro sportivo ad opera del gruppo Internazionale Go-fit. L’intervento prevede l’insediamento, ai piani terreno e primo, di una nuova palestra, con servizi destinati alla cittadinanza (bar, playroom e ludoteca), ma anche spazi per i soci (piscina e vasche per attività di benessere, sale fitness etc) per una superficie di 6.482 metri quadri. L’intervento prevede la trasformazione dello spazio antistante in uno spazio maggiormente aperto e fruibile dalla popolazione, in un’ ottica di rigenerazione più verde e sostenibile, con l’affiancamento di una pista ciclabile tra corso Brescia e via Perugia.

Ex mercato dei fiori di via Perugia

Ogm e astanteria

Il progetto di riqualificazione dell’area delle Officine Grandi Motori prevede l’insediamento di nuove attività con spazi dedicati alla residenzialità universitaria e temporanea, spazi dedicati al commercio e alla ristorazione, un grande insediamento logistico e un ampio giardino di 1 mila metri quadrati con spazi attrezzati per il tempo libero. Procedono gli interventi di messa in sicurezza del Lingottino, che si concluderanno entro l’autunno di quest’anno.

Il rudere delle officine Grandi Motori di via Carmagnola

Per l’Astanteria Martini, invece, il prossimo futuro prevede una nuova struttura dedicata alla coordinazione dei servizi sanitari e socio-assistenziali che porterà benefici tangibili per il quartiere e per i cittadini di Torino. L’ex Nebiolo, invece, è stata venduta per un milione alla confederazione “Al-Waqf”. Porterà in dote una moschea e aule studio.

L'ex Nebiolo di corso Novara

Torino Esposizioni

Il complesso storico sarà ristrutturato per ospitare la nuova sede della Biblioteca Civica centrale, con sale di lettura e spazi laboratoriali e delle aree riservate ai bambini. Inoltre, verranno realizzati spazi adibiti a caffetteria e sala conferenze, utilizzabili anche al di fuori degli orari di apertura della Biblioteca. Verrà restaurato anche il Teatro Nuovo. Hanno appena preso il via i primi interventi di bonifica e di messa in sicurezza. I cantieri apriranno nel corso del 2024. Tutto intorno, intanto, sono partite le ristrutturazioni delle ormai ex discoteche (dallo Chalet alla Rotonda).

Scalo Vanchiglia di corso Novara

Ex Fimit e Scalo

Scalo Vanchiglia è oggi un enorme cantiere. Una gigantesca area in corso di trasformazione. Terminate le bonifiche si procederà con le trasformazioni. Per quanto riguarda l’edificio delle poste di via Monteverdi, sono in corso interlocuzioni con la proprietà per arrivare alla definizione di una progettualità e avviare le operazioni necessarie alla sua riconversione.

Le poste abbandonate di via Monteverdi

A due passi, verso nord, ecco l’ex Fimit per la quale è stato firmato un Protocollo di intesa tra Città di Torino, Regione Piemonte, Università di Torino, Politecnico di Torino, Ministero della Cultura, Archivi di Stato e Agenzia del Demanio per avviare le operazioni di riqualificazione e di rifunzionalizzazione della Manifattura Tabacchi, con l’insediamento di attività legate alla residenzialità studentesca e servizi per il quartiere, con un punto di presidio della Città di Torino e spazi per aule e laboratori di Politecnico e Università di Torino.

Ex Fimit di corso Regio Parco

L’amministrazione sta avviando un percorso di definizione degli interventi necessari alla rigenerazione dell’area ex Fimit, retrostante la Manifattura, che necessita di ingenti finanziamenti per la bonifica e messa in sicurezza, valutando la restituzione dell’area alla cittadinanza.

Ex Gondrand, cantieri in corso

Carlin e Gondrand

L’intera area è proprietà di due operatori privati, con i quali l’amministrazione ha avviato un percorso di Interlocuzioni costanti a partire dal suo insediamento. Si sta lavorando per la definizione di un percorso condiviso e di un progetto unitario che soddisfi le esigenze del territorio e della città. Capitolo ex Superga: l’immobile è stato recentemente candidato alla manifestazione di interesse promossa dal Ministero dell’Università e della Ricerca per essere convertito in alloggi o residenze universitarie.

Ex Superga di via Verolengo

Palazzo del Lavoro

La proprietà del Palazzo del Lavoro è di Cassa Depositi e Prestiti che sta sviluppando con la Città un Piano Esecutivo Convenzionato per la trasformazione in Aspi, un ampio mix di funzioni di destinazione tra cui ricettivo, terziario, commerciale, usi pubblici e sociali, attività di interesse generale.

Palazzo del Lavoro, cantieri in corso

Torino sud

L’area ex Bertolamet è interessata da un procedimento attualmente in corso, è stata definita e condivisa una progettualità con l’Amministrazione, sono già presenti i titoli edilizi necessari alla realizzazione dell’intervento. Poi c’è l’area dell’ex Tecumseh di strada delle Cacce che è stata recentemente interessata da un concorso di progettazione architettonica, una sperimentazione utile a capire quali potrebbero essere gli indirizzi di una futura riqualificazione dell’intero compendio e dei suoi spazi al contorno. Al momento non vi sono finanziamenti per avviare il procedimento di trasformazione.

L'ex Bertolamet di strada del Portone

I fortini dei disperati

Capitolo a parte per i fortini della disperazione. Come l’acciaieria Teksid, monumento al degrado. All’interno non è rimasto quasi nulla, i ladri si sono portati via tutto. Un rudere industriale, svuotato nella sua essenza. Come la maggior parte dei nostri complessi la cui memoria rischia di restare davvero senza futuro. Poi ci sono le note ancor più dolenti: come l’ex bullonificio di corso Tazzoli.

Ex Teksid, corso Dante

Dal 2012 è terra di nessuno e finché la convivenza con l’ex campo rom è stata tale, al Centro Europa i via vai di predoni in cerca di rame sono stati una costante. Infine Osi Ghia e Rock City, alle porte di corso Dante: due luoghi che è meglio non frequentare. Venti anni di abbandono hanno sigillato il passato industriale e aperto le porte alla disperazione. Un nordafricano seviziato e una balleria stuprata sono due delle pagine più drammatiche della cronaca nera degli ultimi anni.

Il monito dell'assessore

«Come amministrazione - spiega l’assessore all’Urbanistica, Paolo Mazzoleni -, abbiamo promosso una politica sugli usi temporanei di immobili e aree private, che consente di derogare temporaneamente alla destinazione urbanistica, che sta consentendo il recupero di aree ed edifici fino ad oggi inutilizzati o sottoutilizzati».

Ad un anno dalla sua approvazione sono stati riattivati spazi importanti. Come il complesso di corso Lanza 75, di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti, dove si è insediata l’associazione Flashback per ospitare un vasto programma di iniziative culturali, di livello internazionale, fino a metà 2025. «Sempre grazie a questo sistema è stato possibile trasferire temporaneamente l’ufficio postale di piazza Montale in una struttura prefabbricata in piazza Don Pollarolo, consentendo di garantire ai cittadini del quartiere di continuare ad usufruire del servizio durante gli interventi di riqualificazione che interesseranno l’intera area (attuati con fondi PinQua)».

Il progetto per le poste delle Vallette

Nelle prossime settimane verrà approvato l’uso temporaneo del Castello di Lucento - altro importante edificio inutilizzato - dove verrà attivato un centro socio riabilitativo dedicato a bambini e adolescenti con patologie psichiatriche, affiancato da attività aperte al pubblico, con finalità di formazione e inserimento lavorativo per persone fragili.

Le Circoscrizioni

Il recupero delle vecchie fabbriche abbandonate interessa anche le Circoscrizioni. Come sa bene il presidente della 7, Luca Deri, da tempo interessato al recupero di importanti aree industriali (e non) dismesse quali: Grandi Motori, area Ponte Mosca, Astanteria Martini. «Le vecchie strutture abbandonate - spiega Deri -, sono utilizzare in modo improprio da persone fragili o sbandate che rischiano di creare tensioni con i residenti. Riqualificarle è importante».

L'Astanteria Martini di largo Cigna

Anche alla 6 le aree dismesse non mancano. «Dal primo giorno di mandato - spiega il presidente, Valerio Lomanto -, chiediamo al sindaco un impegno importante per la riqualificazione delle fabbriche abbandonate che oggi sono ricettacolo di spaccio e degrado. L’importante impegno delle forze dell’ordine che periodicamente intervengo per ristabilire la sicurezza non sono sufficienti, solo con l’immediato abbattimento delle strutture e la successiva riconversione dello spazio i cittadini potranno ritrovare un po’ di tranquillità». Non mancano i progetti anche per molte aree a sud di Torino. «Attendiamo con pazienza l’avvio dei lavori - conclude Luca Rolandi della 2 -. Quella zona di Torino è particolarmente abbandonata».

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