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VERSO LE REGIONALI 2024

Prove di alleanza alla Festa dell’Unità: il Pd apre le porte, ma il M5s nicchia

Schlein e Bonaccini in arrivo in piazza d’Armi. Rossi: «Non regaliamo il Piemonte alla destra»

Piazza d’Armi si fa laboratorio di alleanze politiche. Passa dalla Festa dell’Unità, in programma dal 2 al 18 settembre, il futuro della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Piemonte. L’appuntamento è quanto mai sentito, dopo quattro anni di assenza, causa Covid e campagna elettorale. Alla Festa sono attesi la segretaria nazionale del Pd Elly Schlein per venerdì 15 settembre, mentre il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini farà la sua comparsa sul palco una settimana prima, l’8 settembre. In programma anche un intervento del il vicesegretario Andrea Orlando. Oltre alla presenza del sindaco di Torino Stefano Lo Russo. Con un ricco calendario di incontri e dibattiti, la Festa dell’Unità sarà anche un importante momento di passaggio per discutere del perimetro delle alleanze in vista dell’appuntamento alle urne del prossimo anno, di primarie (eventuali e non scontate) e candidati civici che potrebbero spuntare fuori all’ultimo minuto.

Nonostante la pausa estiva la dirigenza del Pd ha continuando a lavorare affinché un campo largo sia possibile. Dal fronte dal Movimento Cinque Stelle invece sembra che l’ordine di scuderia sia quello di prendere tempo, almeno fino alla fine del mese di settembre, mentre a livello nazionale ci si avvicina su temi specifici, come quello del salario minimo.

«Abbiamo il dovere di metterci nelle condizioni di creare una coalizione larga e competitiva per non regalare il Piemonte alla destra» commenta il segretario regionale del Pd Domenico Rossi, tessitore occulto dell’alleanza giallo rossa in salsa nostrana. «Peraltro sarebbe incomprensibile non andare insieme in regione, quando in alcune amministrative l’alleanza è già realtà» aggiunge.

Il tappeto rosso è disteso, ma i Cinque Stelle prendono tempo. «Se si corre per vincere allora l’alleanza ha senso, altrimenti meglio massimizzare voti e posizioni» bisbigliano alcuni. Senza rischiare di indisporre l’elettorato con una alleanza che, soprattutto a Torino, non ha una tradizione gloriosa. «A settembre avvieremo una fase di confronto interno per definire i punti salienti della nostra agenda e le modalità per presentarci alle prossime elezioni regionali» assicura Sarah Disabato, capogruppo del M5s e coordinatrice regionale. «Costruiamo una proposta politica seria per dare seguito al lavoro fatto, a partire dalla tutela della sanità pubblica. Ogni altra valutazione sarà fatta a tempo debito» conclude e manda la palla avanti.

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