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L'appello

Caos carceri, il sindacato degli agenti: «I detenuti malati devono stare nel repartino delle Molinette»

L'Osapp lancia l'ennesimo appello alle istituzioni dopo aggressioni e carenze di organico

carcere

Foto di repertorio

Pronti soccorsi invasi dai detenuti, con 60 poliziotti a controllarli. E, di conseguenza, un solo agente a controllare 160 persone all'interno del carcere: è l'ultima situazione limite che sta vivendo il Lorusso e Cutugno di Torino, denunciata ancora una volta dal sindacato Osapp.

«Nei giorni scorsi abbiamo lanciato appelli a più riprese a tutte le istituzioni, compresi il presidente della Regione Piemonte, il Prefetto, l’assessore alla sanità e i vertici dell’amministrazione penitenziaria locali, regionali e del Ministero della Giustizia - scrive l'Osapp in una nota - Riteniamo che i detenuti ammalati dovevano e devono essere ricoverati al repartino detenuti  istituito appositamente nell’ospedale Molinette di Torino».

Altrimenti si rischiano casi limite come quello dei giorni scorsi, con 8 detenuti piantonati, 60 agenti impiegati e il pronto soccorso del Maria Vittoria "invaso": «Questo comporta un forte rischio per la sicurezza interna ed esterna, oltre che un vero e proprio problema di ordine pubblico» prosegue l'Osapp.

Ora questo problema pare risolto: «Oggi nessun detenuto si trova piantonato in corsia: sono tutti ricoverati al repartino ospedaliero le Molinette. Esprimiamo soddisfazione e invitiamo tutte le istituzioni a mantenere fermo questo
principio, considerato anche la grave carenza di organico: in questi giorni ci siamo ritrovati con un solo agente di polizia penitenziaria a controllare circa 160 detenuti dislocati in quattro sezioni diverse del carcere, con rischi gravi ed evidenti per la sicurezza e l’incolumità di tutti. Ora speriamo che lo stesso principio valga per i detenuti sottoposti a Tso: anche loro devono essere ricoverati al repartino ospedaliero delle Molinette, dove c'è il necessario personale sanitario. E' fondamentale per evitare problemi di sicurezza e pericoli di evasione».

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