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I sindacati e la strage di Brandizzo
31 Agosto 2023 - 11:32
Mentre il mondo della politica si affretta con le dichiarazioni di circostanza, da Brandizzo a Vercelli a Torino c'è un dolore misto a rabbia che evoca lo spettro della più grande tragedia sul lavoro degli ultimi anni: la Thyssen.
Come sedici anni fa, in una fabbrica quasi dismessa, dove le misure di sicurezza erano quasi assenti, oggi si muore lungo la vecchia linea ferroviaria - non quella dell'alta velocità - forse per un protocollo di sicurezza saltato. Sette morti allora, in un lento agonico stillicidio durato settimane. Cinque oggi.
"A sedici anni di distanza siamo di fronte a una nuova Thyssen" dichiara infatti, fra i primi, Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte -. Quello che è successo alla stazione di Brandizzo è inconcepibile, soprattutto a Torino e in Piemonte". E poi va oltre: "Il sistema dei subappalti e degli appalti fa risparmiare le imprese, ma mette a rischio salute e vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Politiche aziendali tese al risparmio aumentano i rischi e le vittime, determinano tragedie e compromettono la vita di persone che escono da casa per lavorare e non ci ritornano più. E' un sistema che va cambiato".
"Una tragedia immane che colpisce ancora una volta il mondo del lavoro piemontese. Cinque vite perse, cinque famiglie distrutte a cui va tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza, che scuotono le nostre coscienze e che ci interrogano profondamente e ancora una volta, sul tema drammatico e ancora senza risposte adeguate della sicurezza sul lavoro" gli fa eco il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti. "La Cisl Piemonte, insieme alle altre organizzazioni sindacali, si batte in tutte le sedi - spiega Caretti - per arrivare, attraverso una strategia comune da parte di tutti gli attori politici, istituzionali ed economici, a sconfiggere la piaga delle morti bianche. Per questo chiediamo al presidente Cirio di accelerare il percorso di confronto, già attivato, su un tema fondamentale e impattante per il Piemonte".
"Torino - ricorda Gianni Cortese, segretario generale della Uil di Torino e del Piemonte che esprime "grande dolore e solidarietà ai familiari delle vittime" - purtroppo è stata teatro di troppi eventi "collettivi", dalla Thyssen alla gru di via Genova, fino alla strage ferroviaria. Ora, dopo l'ennesima tragedia, urge dare spinta ai lavori del tavolo nazionale sulla sicurezza, che fino ad oggi ha prodotto nulla, promuovendo la formazione e l'istruzione, visto che di sicurezza è bene cominciare a parlare anche a scuola". Ma la formazione non basta, perché - prosegue Cortese - "servono i controlli, che sono carenti a causa della mancanza di personale ispettivo". La Uil, al riguardo, ha proposto una sorta di "patente a punti", che incentivi le ditte virtuose ma punisca quelle che non fanno abbastanza per la sicurezza, "arrivando anche all'esclusione dagli appalti per quelle che si siano macchiate di più carenze". "Noi - conclude Cortese - abbiamo lanciato la campagna "Zero morti sul lavoro", un obiettivo che non si realizzerà mai, ma indica la strada da seguire, imboccando il percorso di una vera cultura della sicurezza e prevenzione sul lavoro".
"La Uil chiede - afferma il segretario generale, Pierpaolo Bombardieri - che sia fatta piena luce sulle cause e sulla dinamica dell'incidente e che siano accertate le responsabilità, confidando nella rapida ed efficace opera degli inquirenti. Emerge ancora una volta, però, prosegue il leader della Uil- il dramma della mancanza di sicurezza. Cos'altro bisogna attendere che accada perché vengano assunti provvedimenti drastici? Sono anni, ormai, che la Uil sollecita interventi strutturali per raggiungere l'obiettivo di Zero morti sul lavoro, ma il Governo non dà alcun segnale in questa direzione: il tavolo aperto sull'argomento esiste solo sulla carta e ha prodotto il nulla. Questa immensa tragedia di Torino e tutti gli altri incidenti mortali sul lavoro ci rendono un Paese incivile. Non basta dirsi costernati o addolorati, è tempo di assumere decisioni forti per salvare la vita delle persone"
Intanto, le rappresentanze sindacali di Rfi, la rete ferroviaria italiana, hanno annunciato giorni di sciopero. Subito supportati dai sindacati degli edili, che propongono l'istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie.
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