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La decisione

La bimba caduta dal quinto piano andrà in comunità con la mamma

Il Tribunale ha accolto la richiesta urgente della Procura dei minori

Bimba caduta quinto piano via Nizza

I soccorsi alla bimba caduta dal quinto piano

Il Tribunale ha accolto la richiesta della Procura dei minori: Frida, la bimba caduta dal quinto piano del suo palazzo di via Nizza 389, andrà in una comunità. Obiettivo, «trasferire in un luogo sicuro» la piccola insieme alla madre.

La richiesta è frutto dell’indagine aperta dalla Procura dei minori su quanto successo alle 10.50 di sabato 26 agosto, dove la famiglia vive al quinto piano: la piccola Frida, che compie 4 anni in questi giorni, ha approfittato di un momento di distrazione dei genitori per sgattaiolare sotto le tapparelle e uscire sul balcone. Dov’è prima rimasta appesa e poi è caduta per oltre 15 metri, salvandosi grazie alla fortuna e alla prontezza del passante che l’ha presa al volo, il 37enne Mattia Aguzzi.

Mentre la piccola Frida resta ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita, le relazioni di carabinieri, medici e assistenti sociali sono finite sul tavolo della procuratrice dei minori, Emma Avezzù. Da quanto ricostruito dagli inquirenti, la famiglia era già stata segnalata ai servizi sociali in precedenza: ci sarebbero state delle piccole carenze nella cura della bimba. Ma non era stata riscontrata nessuna criticità particolare, infatti la famiglia non era seguita dagli assistenti sociali.

Ora si cerca di capire se ci siano responsabilità in capo ai genitori di Frida, che dieci giorni fa l’hanno persa di vista per qualche minuto mentre lei stava giocando e loro stavano riordinando l’appartamento. La procuratrice Avezzù ha chiesto l’intervento del Tribunale dei minori per giudicare le capacità dei genitori dopo questo episodio, considerato “indice di trascuratezza”. Bisogna capire, infatti, se si sia trattato di un caso isolato o se s’inserisca in un contesto più ampio. Per questo, oltre alla richiesta di una limitazione delle responsabilità genitoriali e di un affiancamento dei servizi sociali, la Procura ha fatto domanda urgente per trasferire madre e figlia in un luogo sicuro. Cioè una comunità.
Con questo la Procura non intende attribuire maggiori colpe al padre o ipotizzare sospetti su di lui: è semplicemente il percorso utilizzato nel caso in cui si debba verificare la “capacità di cura” dei genitori, cercando di mantenere almeno il rapporto con la mamma.

La risposta alla richiesta urgente dei giudici era attesa in questi giorni ed è arrivata subito, con l’accoglimento da parte dei giudici. Adesso verrà scelta la struttura, poi Frida potrà essere dimessa dal Regina Margherita e trasportata nella sua nuova “casa”. Nel frattempo il Tribunale dovrà convocare i genitori per una prima valutazione.

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