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L'operazione
08 Settembre 2023 - 08:55
La Guardia di Finanza di Torino, coordinata dalla Procura di Ivrea, ha fermato un broker che era riuscito a truffare 56 risparmiatori, soprattutto anziani che si sono fidati delle sue promesse di investimenti dal guadagno facile. Così, al termine dell'indagine, le Fiamme gialle hanno eseguito un’ordinanza che ha disposto l'obbligo di dimora nei confronti del broker accusato del reato di abusivismo finanziario e un sequestro preventivo per circa 500 mila euro (considerato il profitto del reato).
I Finanzieri del gruppo Ivrea hanno incastrato l'uomo anche grazie intercettazioni telefoniche e un'ampia mole di documenti bancari: così sono riusciti a dimostrare che l'ex consulente finanziario (cancellato dal previsto albo unico) si era "reinventato" come mediatore finanziario dopo aver smesso di collaborare con le principali banche italiane. Aveva costituito un'impresa individuale e pure una società di capitali. Ma era tutto abusivo, visto che le due aziende non erano iscritte né all’albo dei consulenti finanziari né a quello degli intermediari.
Ai clienti, spesso persone anziane, venivano promessi grossi guadagni sulle somme investite. Il finto broker si presentava come esperto di mercati finanziari e proponeva di affidargli i propri risparmi per investirli sul mercato azionario: «Vi garantisco interessi tra il 15% e il 18% annuo e ogni mese riceverete i rendimenti della compravendita dei titoli» garantiva l'agente, che poi faceva firmare una "lettera d'incarico" dov'era pattuito anche il suo compenso. Quindi diceva ai clienti di aprire un nuovo conto corrente e di dargli le credenziali per accedere, in modo che lui potesse gestire come voleva i soldi da investire. Così, attraverso il servizio di home-banking, lui poteva convertire gli euro in dollari e poi in titoli azionari sul mercato americano.
Il problema è che i risultati di questi investimenti erano quasi sempre negativi. Ma il broker faceva credere che stava andando tutto bene e faceva comunque dei bonifici ai clienti alla scadenza prevista, riutilizzando parte dei soldi che loro avevano versato oppure quelli di altri ignari investitori o di suoi familiari. E' il cosiddetto “schema Ponzi”, che è durato fino a quando i soldi si sono esauriti completamente.
Nel frattempo, però, nella rete dell’ex consulente finanziario sono caduti 56 ignari investitori, che in tutto gli avevano affidato oltre 10 milioni di euro. E lui ci ha guadagnato 500mila euro da questi “servizi di consulenza”, ora finiti sotto sequestro insieme ai beni che l'uomo si era comprato con il suo "lavoro": a differenza dei suoi clienti, lui ha investito in due auto nuovissime, 190 monete d’oro e orologi di lusso.
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