l'editoriale
Cerca
La storia di Giovanni Paone
17 Settembre 2023 - 23:53
Il falconiere con uno dei suoi rapaci
Se fosse confermata l’ipotesi di un guasto al motore del Jet, causato da uno o più volatili risucchiati nella fusoliera, la persona più competente a parlarne e a fornire soluzioni per cancellare o limitare il problema, è Giovanni Paone, 53 anni, il falconiere dell’aeroporto “Sandro Pertini”. «E’ tutta la vita - dice - che mi dedico a questo lavoro di addestramento di rapaci. Da quando avevo 7 anni. Purtroppo se fosse confermata l’ipotesi del “bird strike”, non sarebbe una novità. Gli uccelli sulle piste sono sempre più numerosi e gli aeroporti più ampi. E poi, qui da noi, ci sono nuove specie. Un tempo i gabbiani non si vedevano, oggi è pieno». Paone che possiede una quarantina di rapaci addestrati, presta servizio sulle piste tutti i giorni «ed ero lì con i miei falchi anche sabato, qualche ora prima dell’incidente. Ma l’area è davvero vasto e gli uccelli (stormi, gabbiani, piccioni, corvi, passeracei) vengono cacciati, ma poi ritornano».
LEGGI ANCHE (CLICCA SUL LINK QUI SOTTO)
A CASELLE 17 CASI DI UCCELLI NEI MOTORI
GIOVANNI PAONE CON UNO DEI SUOI 40 RAPACI ADDESTRATI
Paone spiega come si fa: «Si tratta di interventi di “bird control”. I rapaci che addestro non uccidono gli altri volatili, ma li scacciano con la loro presenza. Li spaventano semplicemente, li allontanano». Considerato fra i massimi esperti di falconeria aeroportuale, l’abilità e le competenze di Paone erano state richieste anche per affrontare il problema dei volatili nello spazio aeroportuale di Milano Linate, «anche se poi - spiega -, per una questione politica legata agli interventi di gruppi animalisti, non se ne è fatto nulla». Piste per aerei, ma non solo, «in realtà mi chiamano spesso anche nelle aziende, oppure per allontanare gli uccelli da monumenti particolarmente importanti. Ora anche i Comuni hanno deciso di rivolgersi al falconiere per tenere lontani da case e tetti, piccioni e cornacchie».
UN FALCONIERE ALL'OPERA
La proliferazione dei piccioni che è sotto gli occhi di tutti, «comporta - aggiunge Paone - una serie di rischi igienico sanitari, perché il guano accumulato è portatore di funghi e batteri, ma anche di problemi strutturali come la corrosione degli edifici oltre al deturpamento del decoro urbano. Solo un intervento efficace di allontanamento dei volatili dai siti industriali e civili può risolvere l’eccessiva concentrazione delle colonie di piccioni». Insomma, il lavoro non manca e quello del falconiere è a tutti gli effetti una sorta di “salvavita” all’interno degli aeroporti. Ma mancano persone con la passione e le competenze di Paone che, per ovviare a ciò, ha fondato, attraverso l’associazione “Mondorapaci”, una scuola di falconeria a Cirié.
«Siamo specializzati - dice Paone - nell’addestramento di falchi. La scuola è mossa da un profondo amore per la falconeria, un’arte che richiede una profonda dedizione per gli uccelli rapaci e un’accurata conoscenza tecnica. I nostri falconieri lavorano duramente ogni giorno, prendendosi cura del benessere dei falchi sotto ogni aspetto». Nel 2010 la falconeria è stata riconosciuta dall’Unesco come un’attività patrimonio dell’umanità e, dal dicembre 2016, la falconeria italiana è diventa patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Questi riconoscimenti hanno contribuito alla conservazione culturale di questa antica arte. Ma non ci si improvvisa falconiere, «noi di “Mondorapaci” - sottolinea Paone - sconsigliamo l’acquisto di un rapace senza avere le basi tecniche necessarie per la corretta gestione del volatile. Per questo effettuiamo con una periodicità mensile dei corsi di avvicinamento a questa magnifica arte. E durante i corsi di falconeria si ha la possibilità di entrare in contatto con i rapaci nel pieno rispetto delle varie specie e dell’antica tradizione falconiera». Ora, dopo l’incidente che ha mietuto una piccola vittima, Sagat provvederà a intensificare i voli dei “guardiani delle piste”, servono uomini esperti e rapaci addestrati, ma bisogna anche tenere presente che, conclude Paone, «quello dell’aria aperta è l’habitat naturale degli uccelli, e siamo noi ad essere gli intrusi».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..