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19 Settembre 2023 - 22:10
Il filosofo Gianni Vattimo è morto nella serata di oggi all'ospedale di Rivoli, dov'era ricoverato a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute: l'ultimo aggiornamento era arrivato con un post Facebook scritto dal compagno Simone Caminada. Lo stesso che ha dato l'annuncio della scomparsa a 87 anni del "filosofo del pensiero debole": «Guardate all’uomo, non al caso giudiziario» dice ora Caminada.
Vattimo era nato il 4 gennaio 1936 a Torino, dove aveva studiato filosofia con importanti figure come Luigi Pareyson e Norberto Bobbio. Nel corso degli anni ha sviluppato un approccio filosofico chiamato "pensiero debole", che sostiene la relatività delle verità e l'importanza della comprensione e della comunicazione in un mondo postmoderno.
Negli anni ha ricoperto ruoli accademici prestigiosi in diverse università italiane ed estere, tra cui l'Università di Torino e la Stanford University negli Stati Uniti. Ha insegnato filosofia e ha scritto ampiamente su temi come l'ermeneutica, l'ontologia, la religione e la politica: fra le sue opere si ricordano "La fine della modernità", "Il soggetto e la maschera" e "Credere di credere". Il suo lavoro ha influenzato filosofi, teologi e studiosi di comunicazione in tutto il mondo.
Altrettanto rilevante è stata la sua carriera politica, prima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino, successivamente nei Democratici di Sinistra, per cui è stato parlamentare europeo, e nel Partito dei Comunisti Italiani. Nel 2005 fu candidato da una lista civica a sindaco di una cittadina calabrese, San Giovanni in Fiore, per combattere la "degenerazione intellettuale" che affliggeva quel paese, ma non riuscì ad arrivare al secondo turno. Nel 2009 si candidò nelle liste dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, venendo eletto nella circoscrizione Nord-Ovest.
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