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Il caso

«I soldi del condominio sul suo conto»: nuovi guai per l’amministratore arrestato

Il Tribunale ha revocato un incarico a Leo Modaffari, già accusato di tentato omicidio

Nel riquadro, Modaffari e Musolino

Nel riquadro, Modaffari e Musolino

Prima il tentato omicidio, poi le presunte appropriazioni indebite. E ora anche la revoca dall’incarico da uno dei suoi condomini: continuano i guai di Leo Modaffari, amministratore arrestato dopo che il 9 agosto ha tentato di dare fuoco a un avvocato durante un’assemblea a Falchera. Anche se, come riporta una nota del legale di Modaffari, Fabrizio Romano, «emerge una prima perizia di parte sul liquido usato dall’amministratore: per l’ing. Mario Maccagno, specialista in incidenti rilevanti, è da considerarsi “non infiammabile”».

L’amministratore respinge anche le accuse di appropriazione indebita, per cui ci sarebbero già decine di denunce. Non solo: Modaffari non è più l’amministratore del condominio Albesiano, fra corso Brescia e via Alessandria. «Ci sono molteplici bonifici privi di causale a favore della sua ditta individuale e di Ges.Con s.a.s. di Leo Modaffari» si legge nel decreto di revoca del Tribunale civile. Altri soldi hanno fatto il percorso inverso: «L’amministratore ha sostenuto l’assenza di danno per il condominio ma ha ammesso di aver tenuto una condotta “confusa e irregolare”». Tutto ciò costituisce «una grave irregolarità» che merita la rimozione dall’incarico: «Dopo mesi di conteggi e di chiarimenti mai ricevuti, questa sentenza ci “libera” da un amministratore che ci ha creato danni economici e morali non indifferenti - commenta Patrizia Alessi, inquilina e consigliera in Circoscrizione 7 - Purtroppo i condomini non sono tutelati dagli amministratori disonesti. Mi sono attivata con la politica nazionale affinché altri non si trovino nella nostra situazione».

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