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L'allarme
25 Settembre 2023 - 13:25
«I suoi soldi sono in pericolo: vada nell’ufficio postale più vicino e li sposti su questo conto corrente»: comincia così una delle nuove truffe ai danni dei clienti delle Poste. Che ora sta correndo ai ripari con consigli e contromisure per fermare questo boom di frodi: «Con i truffatori é un continuo “guardie e ladri” - esordisce Alessandra Maida, responsabile della struttura di Frode management di Poste per il Nord Italia - Il fenomeno è sempre più rilevante e c’è un’evoluzione costante dei metodi con cui provano a raggirare i nostri clienti».
Alessandra Maida, responsabile della struttura di Frode management di Poste per il Nord Italia
«Sposti tutti i soldi»
Messaggi sui cellulari, e-mail, offerte di e-commerce rivolti a chi ha conti in banca o da Poste italiane, che finiscono per essere svuotati in pochi minuti: «Le vittime non sono solo gli anziani: ci cascano anche i giovani, che forse non prestano attenzione». Come funzionano queste truffe? «Partono quasi sempre da un allarme, con infinite variabili: si ricevono messaggi o e-mail che avvisano di problemi tecnici o accessi strani al conto. A quel punto il cliente si preoccupa e clicca sul link, che rimanda a un finto sito internet di Poste».
Esempi di "smishing", le truffe via messaggio sul cellulare
Sulla pagina vengono richiesti i dati, compreso il numero di telefono: «Poco dopo si viene contattati da un operatore falso ma ben formato, che invita a fare un’operazione di trasferimento per questioni di sicurezza: una signora ha spostato 14.980 euro su un conto di un teorico responsabile anti truffe, con tanto di nome e cognome». Soldi persi per sempre: «Era un conto PostePay reale, da cui hanno prelevato: non abbiamo potuto fare più niente, anche perché è stata la titolareha dare le informazioni e a svolgere direttamente l’operazione».
E’ capitato anche di peggio: «Ci sono utenti che arrivano all’ufficio postale mentre sono ancora al telefono con il truffatore. E lì si invertono i ruoli: il finto operatore dice di non dire nulla all’impiegato allo sportello e di spostare i soldi con bonifici o vaglia. Nel secondo caso, viene richiesto l’invio di una foto via WhatsApp, in modo da poterlo clonare e incassare in un altro ufficio». Per fortuna gli impiegati veri, ogni tanto, riescono a “salvare” i clienti: «Una signora stava eseguendo un trasferimento per 18mila euro mentre era al telefono con il truffatore. Il collega dello sportello si è insospettito, ha inviato una comunicazione interna e siamo riusciti a bloccare la frode in tempo».
Come salvarsi
Sul sito Poste.it c’è la sezione apposita intitolata “Non condividere il tuo Pin”, dove sono spiegate tutte le possibili frodi e le contromisure: i truffatori hanno anche trovato il modo per intercettare le nuove carte e sostituirle con altre, che sono finte e vengono sbloccate grazie a telefonate di numeri fasulli. «Così il finto operatore riesce a farsi dire il numero del Pin e a prelevare con la nuova carta che ha intercettato». Oppure i banditi inviano software in grado di “impossessarsi” del telefono della vittima: «Abbiamo avviato una campagna di formazione interna, in modo che i nostri operatori siano preparati per reagire a queste truffe - riporta ancora Maida - E stiamo sviluppando sistemi di sicurezza per proteggere i conti dei clienti: quando si fa un’operazione allo sportello, per esempio, compare il messaggio di “attenzione alle truffe”».
La dirigente dà un consiglio generale: «Poste non chiederà mai e poi mai, con nessun mezzo, dati sensibili. Le nostre comunicazioni sono sempre informative, mai dispositive: se si riceve un allarme di questo tipo, è sicuro che si tratti di una truffa».
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