l'editoriale
Cerca
Il colloquio
12 Ottobre 2023 - 06:35
«Mi ha lasciata lì a morire, adesso ho paura a uscire di casa: sono terrorizzata da quello che è successo».
Carla (nome di fantasia) è una delle vittime del ventenne guineano che si era “specializzato” nel rapinare donne anziane. E lei, 93 anni, rispecchia in pieno l’identikit: «Erano quasi le 17 del 26 settembre - ha raccontato la signora, che da allora si divide fra l’appartamento di corso Lecce e la casa dei nipoti - Mi sono accorta che quel ragazzo di colore mi stava seguendo da via Nicola Fabrizi. Poi me ne sono dimenticata e sono entrata nell’androne del palazzo».
Nel mezzo, stando a quanto riferito dal bar accanto, è entrato nel locale per chiedere se stessero assumendo: «Probabilmente voleva depistare» riferisce Luca Maggia, consigliere della Circoscrizione 4 e vicino della signora. Che riprende il suo racconto: «Mi ha spinto a terra, poi mi è salito addosso con una gamba per tenermi ferma e prendermi 90 euro dalla borsa. Poi è scappato, lasciandomi con la faccia a terra: potevo morire».
Poco dopo sono arrivati ambulanza e volanti della polizia, che hanno soccorso l’anziana. Lo stesso giorno, a quanto pare, ha colpito anche in un negozio Douglas di via Nicola Fabrizi 32, dov’è entrato e si è scagliato contro la commessa. Poi ha sradicato la cassa e si è portato via tutto il contenuto. Dopo due settimane, la ragazza non si è ancora ripresa: «E’ ancora in infortunio» fanno sapere dalla catena di profumerie.
Il problema (per l'autore) è che queste violente rapine sono state riprese dalle telecamere di videosorveglianza, piazzate dentro il negozio ma anche all’ingresso e nell’androne del palazzo di corso Lecce: il condominio e la catena di profumerie hanno fornito i filmati al commissariato San Donato, che è riuscito a ottenere immagini nitide dell’uomo. Così gli investigatori sono risaliti a un ventenne proveniente dalla Guinea, ospite di una comunità d’accoglienza, “L’Isola di Ariel”: dalla loro sede di via Aquila spiegano che il giovane aveva il permesso di soggiorno per “casi speciali” ed era inserito in comunità per emergenza abitativa da almeno un anno, proveniente da un’occupazione abusiva. Malato psichiatrico seguito dai servizi, si sospetta che sia stato vittima di violenze e che dovesse dei soldi a qualcuno (o credesse di doverne).
Di certo c’è che le vittime di altre quattro rapine, tutte signore anziane, lo hanno riconosciuto come l’uomo che le ha aggredite. Non solo: in un caso il ventenne ha colpito in una sartoria, ha preso le forbici del sarto e le ha utilizzate per costringerlo a farsi consegnare tutto l’incasso.
Al momento del fermo in comunità, dietro un armadio i poliziotti hanno trovato gli abiti che l’africano indossava durante il colpo alla periferia. «Quelli? Non sono miei» ha cercato di difendersi.
Ovviamente non ha convinto gli agenti del Commissariato e l’autorità giudiziaria, che ha disposto il fermo e la successiva custodia cautelare in carcere per le cinque rapine commesse in pochi giorni fra i quartieri San Donato e Campidoglio. Ma i guai del giovane africano potrebbero non essere finiti: gli inquirenti stanno ancora indagando su altri episodi simili commessi nel quartiere. E, in almeno tre rapine, metodo e vittime ricordano molto quelli scelti dal ventenne della Guinea.
Riprende il racconto Carla: «Da quel giorno ho forti mal di testa, sono terrorizzata e sotto shock. Mi ha sollevato soltanto la chiamata con cui i poliziotti mi hanno annunciato che l’avevano preso: non è tanto la rapina in sé a farmi soffrire, quanto il fatto che quest’uomo non abbia avuto un minimo di cuore e di rispetto nei miei confronti. Da allora è questo che mi tormenta: non si è neanche preoccupato se mi avesse ucciso o meno». Riflette Maggia: «Purtroppo queste persone non si fanno molti scrupoli. Dovrebbe far riflettere soprattutto il fatto che questo ragazzo sia ospite di una comunità e commettesse comunque queste rapine. Così come colpisce l’aumento di giovani “sbandati” che girano per i nostri quartieri: a prescindere dalla provenienza, è un fenomeno che può portare a un aumento della delinquenza».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..