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Il caso

La passerella e l’ovovia: quei progetti mai partiti per rilanciare Italia ‘61

Il recupero fermato dall’assenza dei fondi: ecco qual è la situazione oltre 60 anni dopo

La monorotaia di Italia '61

L'area di Italia '61

Se per il vecchio e malandato Palazzo del Lavoro i cantieri per conto di Cassa Depositi e Prestiti sono stati avviati, per tutto ciò che concerne il parco di Italia ‘61 il futuro resta davvero denso di nubi. Dal recupero della stazione dell’ovovia di Cavoretto passando per la passerella Pdl-Palavela, il problema è uno solo: i fondi. Come ribadito dall’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, in risposta a un’interpellanza del vicecapogruppo di Torino Bellissima, Pierlucio Firrao.

L’ovovia

Costruita in occasione del primo centenario dell’unità d’Italia, l’ovovia collinare costituiva il punto di arrivo dei visitatori che partivano dalle rive del Po. Peccato che oggi continui ad essere abbandonata e preda di bivacchi. L’amianto all’interno non se n’è mai andato, e i disperati, nonostante la presenza dei muri, si sono aperti dei varchi per entrare dentro l’edificio. Insomma, uno sfregio alla bellezza di parco Europa, uno dei più famosi a Torino.

La stazione collinare dell'ovovia

I residenti di Borgo Pilonetto, insieme ai volontari del parco e all’associazione sporiva “Li viol ousitan”, avevano presentato un progetto per la trasformazione dell’impianto in centro polifunzionale. L’amministrazione stessa ha effettuato più di un sopralluogo ma al momento nulla è cambiato. E il problema - ha ribadito Foglietta - «è la mancanza di fondi. Tuttavia l’area è sempre tenuta sotto osservazione».

La passerella

La stazione di partenza dell’ovovia (lato Valentino) è diventata la sede di Casa Ugi, con sostegno alle famiglie che hanno figli malati. L’amministrazione, in quest’ottica, da tempo sta valutando il progetto per la realizzazione di una passerella di collegamento tra il Palazzo del Lavoro e il PalaVela, utilizzando i tronconi della monorotaia. «Ma attualmente non risultano finanziamenti incanalabili in interventi di questo tipo». Inoltre nel 2020 un ingegner torinese, Luca Saverio Valzano, ha presentato al Comune il progetto di recupero della stazione sud della sopraelevata di Italia ’61. Sul modello della High Line di New York. Un lavoro certosino iniziato alcuni anni fa con l’obiettivo di recuperare l’infrastruttura del futuristico treno, parzialmente demolita nel 1973.

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