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Cantieri

Altri 12 milioni per piazza Bengasi, ma il mercato torna solo nel 2026

L'extra finanziamento fa slittare ancora una volta l'inizio dei cantieri

Piazza bengasi

Piazza bengasi

Il restyling di piazza Bengasi continua a farsi attendere e slitta di un altro anno. I lavori che cambieranno il volto della piazza della Circoscrizione 8, con un nuovo layout del mercato e il parcheggio di interscambio metropolitano, si concluderanno nel 2026.

Lo ha comunicato in Sala Rossa l’assessora alla Viabilità Chiara Foglietta, annunciando una rimodulazione del finanziamento per la realizzazione del parcheggio sotterraneo «in seguito alla rinuncia, da parte di Città, di due opere finalizzate ma non ritenute più strategiche».

Uno stralcio che permette di recuperare un extra finanziamento di 12milioni di euro, cifra «che mancava rispetto al finanziamento già avuto». La nuova tranche sposta l’appalto al 31 dicembre 2024. I cantieri inizieranno così nei primi mesi del 2025 per concludersi a fine dell’anno successivo. I progetti per la riqualificazione della piazza e la realizzazione del parcheggio, proseguono.

È «in corso di completamento l’adeguamento del progetto definitivo della piazza - ha spiegato l’assessora, rispondendo al consigliere pentastellato Andrea Russi -, per gli impianti elettrici ed idrici e per la nuova viabilità» che sarà modificata secondo la nuova disposizione degli stalli mercatali. Procede anche la progettazione esecutiva e di dettaglio del parcheggio interrato.

I lavori dureranno circa due anni. Ventiquattro mesi che dividono ancora il rientro degli ambulanti sulla piazza. «Il ritorno del mercato - ha sottolineato Foglietta -, compatibilmente con le fasi di cantiere per la costruzione del parcheggio, potrà avvenire a compimento delle opere di sistemazione superficiale». «L’iter di trasferimento – ha fatto sapere l’assessore al Commercio Paolo Chiavarino – è stimato da tre a sei mesi». Aspettative che per il consigliere Russi «non si sa quanto siano legittime» visto «che per l’ennesima volta i tempi non sono stati rispettati».

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