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l'annuncio di lo russo
17 Novembre 2023 - 08:30
Il selfie del sindaco Lo Russo con i ragazzi sul palco delle Ogr
Il grande tennis e il successo delle Atp spingono a sognare. Un sogno che potrebbe concretizzarsi tra dieci anni: Torino Capitale europea della Cultura 2033. Ad annunciarlo, a margine dell’evento alle Ogr per i due anni di mandato, il sindaco Stefano Lo Russo. «E’ un progetto su cui stiamo lavorando da tempo, Torino ha tutto per diventare Capitale europea della Cultura. In Europa sono pochissime le città col nostro patrimonio artistico e culturale, sia antico che contemporaneo».
Un progetto, Capitale europea della Cultura, che arriva nella settimana delle Atp, il grande evento sportivo che sta mettendo il capoluogo piemontese al centro del mondo con i torinesi pazzi per Jannik Sinner. Lo Russo ci crede e lo ha ribadito nel corso dell’evento “Una visione condivisa per il nuovo Piano di Torino”, nel quale ha illustrato gli obiettivi raggiunti da quando si è insediato a Palazzo Civico nell’ottobre 2021. Dai cantieri alla viabilità, dalle anagrafi al turismo. E poi appunto i grandi eventi. Il palco delle Ogr si presta allo “show” di Lo Russo, che sciorina i numeri alla platea: 131mila carte d’identità emesse quest’anno, +5% rispetto alle 125mila del 2022 con i tempi d’attesa ridotti da 7 mesi a 10 giorni e 43 nuove assunzioni; la riqualificazione di undici mercati grazie a 10 milioni; il restyling di 18 biblioteche con la spesa di ben 34 milioni, la recente riapertura di Geisser e Carluccio e, soprattutto, il maxi-progetto al Valentino che costerà 157 milioni e piazzerà la nuova Biblioteca Civica Centrale a Torino Esposizioni; il verde con 2mila nuovi alberi; le strade con 19mila interventi di manutenzione e una pioggia da quasi 27 milioni per piste ciclabili, aree car-free e quartieri “resilienti”. Un elenco che continua tra nuovi tram, nuovi bus, nuove assunzioni per migliorare la macchina comunale e grandi investimenti per la transizione digitale. Su un punto in particolare il sindaco va fiero: la riduzione degli incidenti stradali. «Se guardiamo i numeri, i nostri interventi ci stanno dando ragione, ma c’è ancora da lavorare». Eccoli, i numeri: 3329 incidenti quest’anno - anche se manca ancora un mese e mezzo - contro i 4399 del 2022. Una riduzione del 25%.
Grandi numeri, appunto. E poi c’è il sogno, quello di riportare la Capitale della Cultura in Italia dopo l’esperienza di Matera nel 2019. E c’è anche l’orizzonte temporale, dieci anni. Per il 2033, infatti, il nostro Paese avrà nuovamente una chance, insieme ai Paesi Bassi. E Torino ci sarà, almeno questo è il piano a cui sta lavorando l’attuale giunta. «Sappiamo che sarà una competizione molto dura, ma abbiamo tutte le carte in regola e, ci auguriamo, anche il sostegno del governo, in particolare del Ministero della Cultura», ha detto Lo Russo. A lavorare in concreto al sogno di Torino c’è l’assessora alla Cultura, Rosanna Purchia: «Troppo presto per annunciare la candidatura? Assolutamente no - precisa l’assessora - perché dieci anni possono essere lunghi ma non lo sono affatto. E Torino ce la può fare». La speranza è che alla città della Mole vada meglio di Asti, che si era candidata a Capitale italiana della Cultura 2025 per poi perdere, sopraffatta da Agrigento.
Da Lo Russo a... Lo Russo. Sì, perché Torino Capitale europea della Cultura 2033 è in realtà un’idea dello stesso primo cittadino. Basta infatti tornare indietro di due anni e mezzo ed ecco che, nell’aprile del 2021, il consiglio comunale approvò una mozione che impegnava l’allora sindaca Chiara Appendino e la sua giunta pentastellata ad avviare le attività necessarie alla candidatura del capoluogo piemontese. Il documento era passato con 38 voti a favore e un astenuto, a proporlo era stato il Partito democratico e il primo firmatario della mozione era, appunto, il suo capogruppo, cioè Stefano Lo Russo. «Questa candidatura potrebbe contribuire a far diventare Torino un laboratorio di un nuovo umanesimo», così parlava Lo Russo, appena due anni fa, pochi mesi prima della sua elezione.
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