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Il caso

Palafitte di due piani, pneumatici e orti abusivi: «Il Sangone è terra di nessuno»

A un anno di distanza dall’ultima segnalazione non è cambiato nulla

Palafitte sul Sangone

Palafitte sul Sangone

Difficilmente vedremo qualche cantiere al parco del Sangone prima del 2024». Lo ha ribadito in Sala Rossa l’assessore al Verde della Città, Francesco Tresso, rispondendo a un’interpellanza del consigliere del M5s, Andrea Russi. Congelamento che di fatto spiana (almeno per il momento) la strada al degrado: da un anno, nonostante le segnalazioni, si è mosso poco o nulla. Orti irregolari, casette spuntate dal terreno al posto di patate e pomodori, pneumatici abbandonati e persino una palafitta di due piani.

SANGONE, TERRA DI NESSUNO

Alle spalle del Sangone c’è di tutto e di più, una situazione paradossale considerando che lo scorso 10 novembre il cadavere di una donna senza fissa dimora è affiorato dalle acque. Riportando alla ribalta il problema dell’abusivismo. Anni di abbandono e lassismo che hanno trasformato l’intera area a due passi dalle sponde, dietro al mausoleo della Bela Rosin, in un inizio di baraccopoli abusiva al servizio di tutte quelle persone che non hanno più un tetto sopra la testa. Accanto ai tradizionali orti, oggi, si possono trovare divani, tavoli e persino una veranda. «A un anno di distanza - precisa Russi -, è cambiato poco o nulla.

GLI ABUSIVI

Per vedere con i propri occhi cosa nascondono quei recinti alti poco meno di due metri bisogna recarsi a Mirafiori Sud e buttare un occhio oltre il ponte. E il progetto di recupero dell’area? Secondo Tresso «la questione degli abusivi è conosciuta - ha replicato -. Tanto che le forze dell’ordine hanno già proceduto nei confronti di decine di occupanti, denunciando i soggetti responsabili delle opere edilizie abusive».

LE VERIFICHE

Di tanto in tanto non mancano i solito roghi, i rifiuti abbandonati (qualcosa è già stato rimosso) e un via vai di auto. «Inoltre, insieme all’Asl - conclude Tresso -, abbiamo fatto altre verifiche negli orti, accertando la presenza di animali da compagnia e da allevamento». Le modalità di sgombero delle aree «sono in fase di definizione con il corpo di polizia locale».

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