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Il caso

Cartelli contro il taglio degli alberi: «Salviamo il parco della Pellerina»

La protesta silenziosa dei comitati che si oppongono al progetto del nuovo ospedale

Protesta silenziosa sugli alberi della Pellerina

Protesta silenziosa sugli alberi della Pellerina

Il parco della Pellerina è il sito individuato dalla Regione e dalla Città come il luogo che ospiterà il nuovo ospedale che prenderà il posto del Maria Vittoria e dell’Amedeo di Savoia. Una scelta mai digerita dai comitati che negli ultimi mesi hanno organizzato svariate forme di protesta (anche in difesa di corso Belgio). L’ultima riguarda l’affissione di una serie di manifesti sugli alberi, quelle stesse piante che il quartiere vorrebbe difendere con le unghie e con i denti.

Protesta silenziosa

“Prossimamente mi abbatteranno e questo terreno, caro cittadino torinese, non sarà più tuo. Aiutami se vuoi e se puoi” firmato l’albero. La maggior parte ha trovato casa tra i corsi Lecce e Appio Claudio. I comitati green continuano, dunque, a mantenere un faro acceso sul progetto e a raccogliere le firme per bloccarne la realizzazione. A portare avanti la battaglia è “Salviamo la Pellerina”, che lo scorso 30 agosto ha depositato più di mille firme per richiedere un referendum propositivo, previsto dallo statuto di Torino. Molti degli alberi ai quali i cartelli saranno appesi è previsto che vengano abbattuti per la realizzazione del nuovo ospedale (per cui è in corso la procedura di aggiudicazione della progettazione).

Protesta letteraria

C’è poi un’altra forma di “protesta” che ha preso piede a dicembre. E che porta la firma del comitato Difesa del Parco della Pellerina e del gruppo di realtà cittadine che il 15 ottobre scorso avevano organizzato l’assemblea molto partecipata nel viale centrale del Parco. Si tratta di una nuova installazione temporanea, un percorso letterario tutto da scoprire con 25 semplici cartelli che permettono di immergersi nel meraviglioso racconto “L’uomo che piantava gli alberi”, di Jean Giono.

«La trasformazione - spiegano gli organizzatori -, oltre ad avvenire in area classificata esondabile, comporterà la eliminazione di più di 200 alberi e un enorme consumo di suolo (70/80 mila metri quadri, cioè l’area attualmente occupata dalle giostre più una parte ulteriore ora costituita da prati e vegetazione)».

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