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La crisi dell'automotive

L'offerta agli operai in cassa: "Volete lavorare? Venite in Francia"

Il retroscena nella trattativa per la Lear, che faceva i sedili per Maserati

sedili lear

Una proposta sconcertante quella arrivata, l’altro giorno al tavolo ministeriale, per gli operai della Lear di Grugliasco, ai quali è stato confermato un anno di cassa integrazione. «Venite a lavorare in Francia» hanno detto, in sintesi, i vertici della multinazionale che oltre confine hanno tre sedi. Come a dire, qui possibilità di produzione ne ce sono poche.

L’azienda ha infatti ribadito ai sindacati il problema causato dalla perdita di commesse, nella fattispecie quella dei sedili di Maserati - era monocomittente - per la chiusura dello stabilimento di Stellantis e il rinvio della produzione della nuova Quattroporte.

«L’azienda deve assumersi le proprie responsabilità - hanno commentato dalla Uilm - invece di vagheggiare soluzioni improvvisate. Potrebbe trasferire qui parte della produzione per Lamborghini che c’è in Lombardia». Ma al momento, tutto resta in sospeso.

I sindacati insistono nel chiedere che si acceleri sul passaggio al contratto di solidarietà per i lavoratori «per provare a sfruttare al massimo gli ammortizzatori sociali a disposizione, portare lavoro da altre realtà del gruppo che oggi sono più che sature e ricercare possibili diversificazioni produttive», hanno detto Fiom, Fim e Uilm. Su 410 sono 310, secondo le stime di Fim Fiom e Uilm, i lavoratori in esubero

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