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la storia

Gigi Riva e il barbiere di Torino: «Tagliavo i capelli a "Rombo di Tuono"»

Il ricordo del centravanti del Cagliari di Pino Giacco, storico coiffeur di Pozzo Strada

A sinistra, Pino Giacco (seduto), col figlio Massimo. A destra in alto, Gigi Riva nel salone di Giacco a Torino

A sinistra, Pino Giacco (seduto), col figlio Massimo. A destra in alto, Gigi Riva nel salone di Giacco a Torino

“Rombo di tuono” entrò per la prima volta nel suo salone di via Stelvio nel ‘72. «Era un omone, spalle larghissime, brillantina sui capelli. Non aveva grosse pretese, chiedeva sempre il taglio classico». Così il coiffeur Pino Giacco, storico barbiere di Pozzo Strada, racconta Gigi Riva. Il centravanti, leggenda del Cagliari e della Nazionale morto a 79 anni - oggi alle 16 nella Basilica di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari, verranno celebrati i funerali - quando con i sardi veniva a Torino aveva sempre un “porto sicuro” dove farsi dare una spuntatina: il salone di Pino Giacco.

Settantacinque anni, in pensione dal giugno scorso quando l’attività è passata nelle mani del figlio Massimo, Pino Giacco ha avuto sia nel salone di via Stelvio che in quello di via Monginevro grandi campioni dello sport, ma anche cantanti e attori di fama mondiale. «Sono tifoso del Toro, ma da me venivano anche i giocatori della Juve», ammette. Dino Zoff era un habitué - «Passava tutte le settimane - ma cliente di Giacco in via Stelvio era anche Francesco Morini, solo per citare due bianconeri. Tra i granata, assiduo frequentatore della bottega di via Stelvio era il portiere Lido Vieri. Attori? Omar Sharif il più famoso. Cantanti? Già solo i nomi di Adriano Celentano e Claudio Villa possono bastare.

E poi appunto c’era il grande Gigi Riva. «Quando il Cagliari veniva a Torino per affrontare Juve o Toro, gli tagliavo sempre i capelli. Sono anche andato a fargli barba e capelli all’Ambasciatori (oggi Nh Torino Centro, ndr) di corso Vittorio». Ma al di là del celeberrimo giocatore, com’era il Gigi Riva uomo? «Una persona molto seria. Battute? Poche, non parlava molto. Però era compiaciuto dalla mia velocità nel tagliare i capelli. “Sei la forbice più veloce del West”, mi ripeteva spesso».

Da buon granata, Pino Giacco aveva però un altro idolo: Paolo Pulici. Eppure, vedere giocare nel Toro l’attaccante con più gol segnati nella storia della Nazionale - 35 marcature, record tuttora imbattuto - non gli sarebbe dispiaciuto affatto. «Tra una sforbiciata e l’altra gli domandavo: “Gigi, perché non vieni a giocare nel Toro?”». Tutto inutile però, perché il grande Riva dalla Sardegna non si è mai mosso. E di Riva, Pino Giacco conserva una foto,che custodisce gelosamente a casa. A scattargliela è stato “Pepé”, al secolo Giuseppe Staltari, noto come il “paparazzo di Torino”: «Ci siamo io, Fabrizio Poletti e Riva», racconta Giacco. Che la morte di “Rombo di tuono” l’ha appresa alla tv. «Ci sono rimasto malissimo. Riva era un grande campione, ma soprattutto un grande uomo».

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