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PREVISIONI METEO
28 Gennaio 2024 - 10:00
Poca neve e molto sole anche ieri sulle montagne della Val di Susa
Fa caldo come in primavera ma è ancora presto per affermare che l’inverno sia finito. Le temperature anomale che si stanno registrando in questi giorni in città e in montagna non si fermano. Anche ieri ai Giardini Reali si sono sfiorati i 18 gradi, a Borgone di Susa si sono toccati i 18,6 e a Bardonecchia la colonnina si è arrampicata fino ai 14,5 (dati dalle centraline Arpa, ma al sole le temperature possono essere state superiori e anche di parecchio).
Ma cosa sta succedendo di preciso? Lo abbiamo chiesto a Paolo Corazzon, meteorologo del sito specializzato 3Bmeteo e volto noto di tv e radio: «In questi giorni - spiega - siamo alle prese con una situazione di alta pressione sul Mediterraneo che spinge aria calda verso l’Europa. In più, sulla zona di Torino ci si è messo anche il Foehn che spinge questa aria calda verso la pianura. Il risultato è che si registrano temperature che definirei imbarazzanti».
Un fenomeno, cui l’altro giorno si è aggiunto anche quell’inversione termica, quando l’aria spinta verso la pianura era fredda, che ha un’origine precisa. «L’anticiclone africano è un fenomeno che è sempre esistito - spiega Corazzon - il problema è che di solito dovrebbe esserci d’estate e invece arriva sempre più spesso in inverno. È un effetto del cambiamento climatico e ormai capita talmente spesso che è difficile definirlo un’anomalia». Bisogna insomma abituarsi a una nuova realtà.
Ma nei prossimi giorni cosa succederà? L’inverno è già finito? «Nell’immediato cambierà poco - sono le previsioni di Corazzon - con l’alta pressione che insisterà per almeno una settimana e temo anche fino a metà febbraio. A quel punto c’è da sperare che le correnti atlantiche la spingano di nuovo verso l’Africa, riportando aria fredda sull’Europa. Ma si tratta di previsioni oltre i quindici giorni e quindi ancora tutte da verificare». L’unica cosa sicura è un’altra: «Siamo di fronte all’ennesimo inverno anomalo e questa serie di inversioni termiche, di alte temperature e di scarse precipitazioni stanno facendo soffrire i ghiacciai e il manto nevoso. Se non avremo un maggio piovoso come quello dello scorso anno, il rischio per la prossima estate è quello di dover di nuovo fare i conti con la siccità».
Paolo Corazzon
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