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Il caso

Tende, baracche e discariche: lo spauracchio occupazioni nell’ex campo rom della vergogna

A cinque anni dallo sgombero i primi segnali, pericolosi, di nuove intrusioni

Una tenda in via Germagnano

Una tenda in via Germagnano

Amianto, rifiuti pericolosi e (come se non bastasse) anche una tenda e una baracca. Torna l'incubo di possibili nuove occupazioni abusive in via Germagnano, proprio nella stessa area dove per anni ha regnato il degrado. E' quanto scoperto questa mattina con un sopralluogo a cura del presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto, dell'assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, e della consigliera di Fdi, Roberta Braiato. Una amara doccia ghiacciata, in questi giorni della merla.

Una baracca in via Germagnano

Il punto sui problemi

Nella zona della boscaglia, per intenderci quella meno visibile dalla strada, qualcuno si è già accampato. Poche persone, che non danno nell'occhio. Almeno per ora. «Il rischio è che da cosa nasca cosa...» precisa Lomanto.

Del resto la prima occupazione abusiva in via Germagnano è nata proprio così: prima una casetta, poi due e infine un accampamento vero e proprio che ha messo le radici per anni e anni. Con tanto di allargamento lungo la sponda del torrente Stura.

Il ruolo dei privati

Dal 2019 ad oggi si sono susseguite tante voci sul recupero dell'enorme terreno che comprende l'area di due ex campi rom (oltre a quella del vecchio sanitario). Comprese due idee suggestive: il campo da golf e la pista da motocross. «Sappiamo che ci sono dei privati che vogliono investire sul territorio e chiediamo al Comune di ascoltarli» così Lomanto e Braiato.

Al momento la situazione è ferma: i terreni, ripuliti dalla Città, sono stati transennati. E una porzione è stata poi destinata a ospitare un canile a cielo aperto per dare asilo ai randagi.

La Regione cosa fa?

«Sarebbe miope consentire solo per inerzia il ritorno del degrado in via Germagnano - conclude Marrone -. Come Regione Piemonte ci impegneremo a dialogare con il Comune affinché importanti progetti di riqualificazione, soprattutto se provengono dei privati, vengano valutati».

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